Politica

“Tutto a -70%”

chiuso x crisiRoma, 22 gennaio 2017  –  Primo sabato dopo le forti scosse del terremoto. Roma, Viale Eritrea è leggermente animata. Sta calando la tensione derivante dalle notizie del terremoto, le persone salvate funzionano come un messaggio di tranquillità e la gente si riversa per la strada commerciale i cui negozi, da una ventina di giorni, stanno praticando i saldi. L’animazione, ripeto, non è di quelle che portano a “sgomitare” ma qualcuno…c’è… i negozi, in larga parte, sono vuoti e le persone escono da loro con piccole buste, segno evidente che, nonostante i saldi… quando, improvvisamente, colpisce un avviso grande quanto tutta una vetrina di un negozio che tratta iPad. “TUTTO A -70%”. La cosa non è consueta anzi, è molto strana perché gli “iPad” e loro accessori e i computers, non sono prodotti su cui si praticano i “saldi di fine stagione”. Comunque, spinto dalla curiosità, non credendo né alla Befana, né a Babbo Natale, ma supponendo, piuttosto, che “sotto ci sia il tranello per vendere di più”, chiedo se sia veritiero quello che “dice” il grande cartello. “Certo!”, mi risponde il titolare con un sorriso incoraggiante. Non mi convince per cui insisto nominando alcuni iPad esposti sul tavolo, “…ma anche quegli iPad, lì?”. “Si, certo” mi ripete il titolare. “…e anche tutti quegli accessori?…” insisto io, indicando un settore in cui alcuni clienti stanno scegliendo il prodotto da acquistare. “…si…certo…” mi conferma, di nuovo, non mutando la sua espressione. Sono scettico. Non credo che sia possibile perché sono convinto che “ci sia qualcosa sotto”.  Scuoto il capo incredulo; il titolare si accorge della mia perplessità e la dissipa subito. “Tutto vero, non abbia timori; stiamo chiudendo.” …beh, qualcosa di strano c’era, nell’iniziativa; non poteva essere possibile! …e mica era un negozio di abbigliamento o di calzature che, poi, è la stessa cosa… Esprimo di nuovo le mie perplessità e il titolare mi chiarisce il problema. “…eh, caro signore!…non gira più un centesimo; la gente che entra guarda ed esce; più il tempo in cui il negozio è vuoto che quello in cui si lavora. La situazione è diventata insostenibile. Chiudiamo e non se ne parla più.” È l’ultima chiusura pervenutami in ordine di tempo di un esercizio commerciale e, questo, in una strada molto commerciale come Viale Eritrea, di solito affollata di acquirenti al punto da fare “sgomitare”.  Le notizie sulla deflazione sono storia recente ma non è da adesso che essa viene registrata.

I TG del giorno hanno continuato a mandare in onda notizie sull’occupazione e sull’economia, accompagnate dal commento “in lieve ripresa” e dal valore altalenante da +0,1 a 0,2 ma la grafica si arrichisce anche di un -0,1, e fornisce come dato previsionale per il 2018 un +0,4 che, comunque, non rispetta quello programmato da Renzi e chiesto da Bruxelles ma, con l’ottimismo di Padoan.

Sintesi: se i negozi che chiudono sono l’indice di una lieve ripresa dell’occupazione, che definirebbe la ripresa dell’economia e della produzione, innanzi tutto io non ho capito niente, e poi, però, mi piacerebbe guardare in faccia gli esponenti del PD e del governo per chiedere loro la dimostrazione di questo teorema. 

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