Cultura

Federculture: Presentato al Senato il Rapporto 2014

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Roma, 24 novembre – È stato presentato al Senato – alla presenza del Presidente Grasso e del Ministro Franceschini – l’aggiornamento del rapporto 2014 Federculture e il primo dato che è emerso rispetto a pochi mesi fa è l’ulteriore calo annuo della spesa delle famiglie nelle attività culturali, arrivato a circa il 4%. “Non possiamo ignorare questi segnali – è l’allarme del Presidente di Federculture Roberto Grossi – e dobbiamo impegnarci tutti a rilanciare la cultura per costruire un nuovo modello di sviluppo, valorizzando al meglio il nostro immenso patrimonio.”

Stesso input dal Ministro Dario Franceschini che sollecita per “un’integrazione cultura e turismo, investendo sulla vocazione italiana”.

Ma Roberto Grossi lancia proposte concrete per una cultura/progresso. A cominciare da una legge che garantisca lo status delle imprese culturali giovanili anche come risposta al degrado di molte aree, creando facilitazioni allo start up senza aggravi per le casse dello Stato. Siamo circondati da vincoli burocratici che limitano le imprese culturali, anche quelle cosiddette eccellenti.  “Bisogna dunque avviare una ricognizione sui beni culturali del nostro Paese – suggerisce il Presidente di Federculture – abbandonati a se stessi e mal gestiti che devono essere affidati a nuove gestioni efficienti e responsabili con l’obiettivo del raggiungimento di risultati ottimali, quanto tangibili e verificabili.” Un altro pericolo evidenziato da Federculture è la perdita della contemporaneità. E il Presidente chiede “attenzione alla nuova produzione artistica e culturale. Rischiamo di diventare un Paese vetrina di contenitori culturali – teatri musei biblioteche cinema – incapaci di generare nuova produzione, unicamente proiettati nel presente o, peggio ancora, nel passato.” E quel calo del 4% nella spesa culturale delle famiglie obbliga – al di là della rottura di un tabù grazie all’Art Bonus –  ad affrontare il nodo della defiscalizzazione. “Perché non defiscalizzare anche la spesa delle famiglie – ha domandato Grossi a Franceschini – che ora non hanno alcun beneficio fiscale neanche per la spesa affrontata per un teatro o per i testi universitari dei propri figli?” Un primo importante passo è stato l’annuncio di Roberto Grossi dell’avvio di una piattaforma di Crowdfunding per la cultura che metta in relazione i progetti della rete di eccellenza dell’offerta culturale italiana e delle migliori idee promosse sul territorio. Un importante strumento di responsabilizzazione sociale e di finanziamento di piccoli ma importanti progetti nelle nostre città.

In sintonia il Ministro Franceschini che ha sottolineato l’importanza del lavoro da portare avanti nelle periferie urbane, confermando l’intento di costituire un albo dell’imprenditoria giovanile. Anche sinergia e condivisione degli indirizzi, due concetti importanti nelle parole del Ministro, con un’estensione delle modalità miste di gestione senza cadere nella creazione di miti, ma scegliendo di volta in volta la migliore forma gestionale.

E nella stessa direzione il Presidente del Senato Grasso, che ha invocato le cosiddette “buone pratiche”: guardare alla logica dei mercati per modulare l’offerta. Senza dimenticare – ha ricordato – che l’Italia è un Paese fondato sulla bellezza, al primo posto per numero di siti (sono 49) tutelati dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.

Dunque, per Federculture e il suo Presidente Grossi, ripartire da una crisi grave si può. La crisi deve essere trasformata in opportunità, attuando nuove politiche che aprono alla collaborazione tra Stato, Enti Locali e Imprese, verso una modernizzazione del sistema di gestione. Con una sapiente dose di utopia.

(fonte ufficio stampa e comunicazione Federculture).

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