Racconti di sport

Fausto Coppi conquista l’Alpe d’Huez.

L'Airone, settant'anni fa, alla conquista del Tour.

Roma, 4 luglio 2022.

 

E’ una data importante quella odierna per il ciclismo italiano perché settant’anni fa, nella decima tappa del 39° Tour de France, Fausto Coppi trionfa sull’Alpe d’Huez.

primo acuto del 1949.

Dopo aver dominato al Giro, Coppi giganteggia anche al Tour placando, in corso d’opera, le polemiche iniziali con il clan di Bartali, grazie anche al sapiente lavoro del tecnico Alfredo Binda.

L’Alpe d’Huez, il 4 luglio 1952, costituisce una “prima volta” con Coppi che non volendo rischiare l’inedito pensa di sferrare l’attacco decisivo due giorni dopo nella tappa con arrivo al Sestriere.

Ma i francesi Robic e Geminiani lo provocano nel vano tentativo di sorprenderlo e Fausto risponde da par suo.

L’Airone demolisce i due transalpini, allungando a più riprese, fino a restare, come recitava il suo cantore Mario Ferretti, “un uomo solo al comando”.

Sterno da uccello, un obrobrio se non fosse stato per le gambe carnose che l’esercizio le ha asciugate, affusolate, morbide, gambe da grandissimo atleta.

Parafrasando una canzone degli anni cinquanta, <Ma le gambe…>, le gambe di Fausto vengono attenzionate come quelle delle primedonne del varietà.

Tornando a quella decima frazione, il ricordo va anche al fotografo Carlo Martini che nei pressi del Col du Telegraphe immortala il famoso scambio della bottiglia d’acqua tra Bartali e Coppi.

La maglia gialla conquistata settant’anni fa Fausto la indossa per altre tredici tappe fino all’epilogo di Parigi, bissando la doppietta Giro-Tour del 1949 ancora mai centrata da nessuno.

I distacchi nella classifica generale, paragonandoli ai nostri giorni, sono imbarazzanti con Ockers secondo a circa 28’, Bartali quarto a più di 35’ e Magni, il terzo uomo…, sesto a 38’.

Coppi con cinque frazioni vinte, su ventitré, giunge al Parco dei Principi in condizioni di assoluta freschezza dominando anche la classifica di miglior scalatore.

Per qualche momento abbandona un po’ quella faccia stravolta, da cane bastonato, con due denti incisivi da coniglietto e col ciuffetto di capelli che gli marcavano la fronte.

Un animale nobile, un purosangue, un Airone…    

 

 

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