Racconti di sport

Racconti di sport. Tutti per uno, Sarri per tutti

Racconti di sport. Tutti per uno, Sarri per tutti.

sarri napoliMaurizio Sarri oggi guida una grande squadra come il Napoli ed è l’allenatore che tutti i presidenti vorrebbero. Ed ormai punta dritto ad un obiettivo che nessuno nell’ambiente partenopeo, lui compreso, osa nominare.

Roma, 18 novembre – La storia di Maurizio Sarri inizia da lontano, nei campi di periferia della seconda categoria toscana.

Niente giacca, niente cravatta, nessuna dichiarazione sopra le righe in conferenza stampa. In un calcio in cui la forma sta surclassando ormai la sostanza, in cui gli allenatori sono sempre più esperti di comunicazione e spettacolo e sempre meno di tecnica e tattica, a far “rumore” non può che essere il più silenzioso di tutti, quello che la domenica in panchina ci va con la tuta e le scarpe da ginnastica. E poco male se per questo il suo presidente lo definisce uno sfigato. Se a tutto questo aggiungiamo che il suo Napoli gioca il miglior calcio d’Italia e ha vinto tutti gli scontri diretti giocati fin qui, in casa e fuori, non può che essere lui l’uomo del momento.

Ma dietro il successo di oggi ci sono i sacrifici di ieri.

La sua carriera di allenatore affonda le radici nei campi polverosi della seconda categoria, dove nella migliore delle ipotesi i guardalinee sono dirigenti delle due società, nella peggiore nemmeno ci sono. Ben tredici anni ad allenare tra i dilettanti, dal 1990 al 2003, passando anche per Promozione, Eccellenza e Interregionale. E prima di arrivare in Serie A passano altri undici anni, trascorsi ad insegnare calcio tra Lega Pro e Serie B, non sempre con risultati brillanti.

Ma Sarri non sa cosa voglia dire arrendersi e ha fatto del duro lavoro e del sacrificio le sue caratteristiche principali, tant’è che nei primi dieci anni di carriera, quelli da dilettante, allenava la sera, dopo aver lavorato in banca tutto il giorno. Oggi a Napoli sta coronando il sogno di una vita ed è anche riuscito a far cambiare idea ad un idolo come Maradona, che lo aveva frettolosamente criticato per un inizio di stagione poco convincente e che, invece, negli ultimi giorni si è scusato, ammettendo di aver sbagliato.

Tanta gavetta quindi, tanta esperienza accumulata in anni di serie minori che oggi sta dando i suoi frutti nel maggiore palcoscenico del calcio italiano.

Una bella favola quella di Maurizio Sarri, alla quale manca solo il perfetto lieto fine. E lui ne ha in mente uno ben preciso.   

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