Spettacolo

Sfida infernale.

Epopea western firmata dal maestro Ford.

Roma, 11 febbraio 2023.

 

La ricorrenza.

Settantacinque anni fa esce sui nostri schermi un film “cult” dell’epopea western, diretto dal maestro John Ford: Sfida infernale, titolo originale My Darling Clementine.

La storia.

Verso fine ottocento la famiglia Earp si dirige, con la loro mandria di bovini, verso la California.

I quattro fratelli Earp, Wyatt sceriffo proveniente da Dodge City, Morgan, Virgil e James, nei pressi di Tombstone subiscono il furto dell’intera mandria con James che viene assassinato.

Tombstone è una cittadina inquieta terrorizzata dalla banda del vecchio Clanton e dai suoi quattro figli, autori del gesto criminale.

Wyatt, su richiesta della collettività, accetta l’incarico di sceriffo per poter indagare sulle responsabilità dei Clanton e vendicare l’assassinio di James.

Nel frequentare il nuovo ambiente Wyatt fa amicizia, dopo le prime piccole incomprensioni, con John “Doc” Holliday, medico dentista, alcolizzato e affetto da tubercolosi.

E’ un’amicizia vera, robusta, quella che s’instaura tra Wyatt e Doc che non esercita più la professione, gioca professionalmente a carte e beve molto.

L’arrivo della diligenza porta sempre gente nuova ed una mattina scendono, provenienti da Boston, un pittoresco attore di teatro e Clementine, la vera fidanzata di Doc che però la rifiuta negando un passato per lui morto e sepolto.

Doc vive con Chihuahua, spregiudicata donna del saloon più importante di Tombstone, che si lascia ammirare, oltre che per la sua bellezza, anche per i gioielli che porta.

Ha in bella mostra un pendaglio d’argento che Wyatt riconosce essere appartenuto al fratello James.

E’ uno dei figli di Clanton che gliene ha fatto dono ma, scoperto, perde la testa e spara mortalmente a Chihuahua fuggendo.

Virgil Earp lo insegue ma cade in un agguato freddato dal vecchio Clanton, cinico, violento e opprimente patriarca di una famiglia fuorilegge.

Wyatt, che nel frattempo s’innamora di Clementine dedicandole molte attenzioni, decide di risolvere la questione all’alba del giorno successivo presso il recinto per cavalli “O.K. Corral”.

Curiosità.

La storia di Wyatt Earp è un classico nella filmografia statunitense, con parecchie (ri)edizioni e protagonisti di altissimo profilo.

Il taglio dato da Ford, con il comune denominatore dell’abbagliante Monument Valley presente anche in altre produzioni del regista irlandese, è il dualismo esasperato tra le due famiglie rivali, gli Earp ed i Clanton.

Anche la figura di Wyatt è vista diversamente, rispetto ad altre connotazioni, meno ruvida e dedita alla cura della persona, per la presenza della bella Clementine.

Ford si concentra maggiormente sui personaggi e poco sulla storia vera, dosando al meglio le contrapposizioni tra Wyatt e Doc, con quest’ultimo in un ruolo non secondario.

Un film malinconico con alcune battute paradossali come quella di Wyatt che chiede al barman:<Sei mai stato innamorato? No, no, ho fatto il barista tutta la vita…>.

Protagonisti.

Henry Fonda è un Wyatt Earp deciso e non violento nonostante il ruolo esercitato con il fardello dei due fratelli uccisi, complice il sentimento amoroso verso Clementine.

Fonda recita un personaggio che in certe situazioni può apparire anche timido, gestisce bene il dualismo con Doc e si adatta alla crescente civiltà presentandosi sempre pulito e profumato.

Victor Mature è Doc, in un’interpretazione solida, tragica, tra la forte amicizia con Wyatt, la gestione della sua grave malattia e la sconfessione di un passato scomodo.

Linda Darnell è Chihuahua, morbosa, conturbante, che contagia Doc con il suo corpo e con l’alccol.

Cathy Dowus è Clementine, completamente diversa da Chihuahua, che conquista Wyatt con la sua educazione e la rassegnazione per la rinuncia di Doc.

Walter Brennan è il patriarca Clanton, ottimo caratterista, bravo nel ruolo dello spietato a differenza di altre produzioni western dove maggiormente incarna la parte del buono.

Come detto una pellicola d’impatto estetico coinvolgente, in un contesto di una crescente civilizzazione di un’America di fine ottocento.

 

 

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