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RUGBY – RWC 2019- La Freccia Bianca Supera La Freccia Nera

L’Inghilterra batte 19-7 la Nuova Zelanda e conquista la finale mondiale

Roma, 26 Ottobre 2019 – Mai come oggi, perlomeno nella storia del rugby recente, il paragone tra questo giuoco e quello degli scacchi risulta appropriato. Grande espressione di tattica nella prima semifinale di RWV 2019   tra Inghilterra e Nuova Zelanda, aperta dall’immagine meravigliosa della haka: il cuneo nero formato dagli All Blacks e gli inglesi schierati sfrontatamente a comporre una freccia bianca, più grande, ad inglobarli. Questo sarà il decorso della partita?
Viene in mente la tradizionale caramellina ovale italiana, di cui non citiamo il nome per non fare pubblicità, menta bianca fuori che avvolge un cuore di liquirizia nera.
Rispetto alle sfide sulla scacchiera bicolore quadrata, in cui è il nero a muovere per primo, oggi sul prato verde sono i tutti bianchi inglesi a partire con veemenza, stordendo gli All Blacks con la prima meta di Manu Tuilagi dopo neanche due minuti, trasformata da Farrell. Forse anche in Tasmania, dove è nato il diabolico CT dell’Inghilterra Eddie Jones, si conosce l’antico adagio romanesco “chi mena pe’ primo, mena du’ vorte”. Fatto sta che per tutto il primo tempo i campioni del mondo restano sotto schiaffo, nel punteggio e nel dominio territoriale, mettendo i piedoni neri una sola volta dentro i 22 m. inglesi. Sofferenza neozelandese in mischia e pure in touche: in condizioni ordinarie, con le colossali seconde linee All Backs Retallick e Whitelock, non varrebbe neanche la pena disputarla la rimessa laterale, ma oggi dall’altra parte ci sono quei due marpioni di Courtney Lawes e Maro Itoje e i tutti neri non giganteggiano più. Agli inglesi non viene giustamente convalidata dal TMO una meta per un velo sul potenziale placcatore. Ford mette però a segno allo scadere un calcio di punizione e si va al riposo sul 10-0.
Nella ripresa il CT della Nuova Zelanda Hansen mette in atto le contromosse, e progressivamente tutte le riserve entreranno in campo per cercare di cambiare le sorti del match; anche Eddie Jones pratica il turnover completo per dare fiato alla sua squadra. Al 45’ Ben Youngs passa la linea di meta, l’Inghilterra potrebbe portarsi a distanza di doppio break dagli avversari, ma il TMO individua il passaggio ravvicinato di mano in avanti nella mole inglese; è la seconda segnatura annullata ai bianchi. Al 48’ però il calcio piazzato di Ford fa 13-0. Colpo di scena al 56’, con errore in touche del lanciatore inglese a 5 metri dalla propria linea di traguardo e Saaveache intercetta schiacciando poi in meta, Mo’unga trasforma per il 13-7 che rimette in corsa la Nuova Zelanda. Ma la freccia bianca resiste alla freccia nera e al 61’ Ford, con calcio di punizione, ripristina la distanza sul 16-7, incrementata allo stesso modo al 69’ per il 19-7, che sarà risultato finale nonostante gli ultimi combattutissimi dieci minuti. L’inglese Itoje è eletto player of the match, ma anche altri – il flange Underhill su tutti- avrebbero meritato il premio.
Dopo 33 vittorie consecutive dal 2007, l’invincibile armata neozelandese perde una partita al mondiale e deve riprendere la traversata del Pacifico per tornare a mani vuote nelle sue due isole (da Eddie Jones poco elegantemente definite nei giorni scorsi “two shitty islands”; il redattore si astiene dalla traduzione).
Lo tsunami nero, che avevamo visto montare nella partita iniziale contro i sudafricani (https://www.attualita.it/notizie/atletica/sport-rugby/rugby-rwc-japan-2019-monta-londa-nera-41246/), ha raggiunto prematuramente la costa perdendo infine, come tutte le onde piccole o grandi che siano, la propria energia. Troppo presto rispetto alle ambizioni di ghermire la terza coppa del Mondo consecutiva.
In finale ci va l’Inghilterra, tra 24 ore si saprà chi, tra Sudafrica e Galles, sarà il contendente.
Grande giornata di rugby oggi, siamo stati tutti a lezione, con un meraviglioso collegio di docenti presieduto dal Magnifico Rettore Nigel Owens, senza enfasi il miglior arbitro dell’universo.

Tabellino
INGHILTERRA (CT Eddie Jones)
15 Elliot Daly, 14 Anthony Watson, 13 Manu Tuilagi, 12 OwenFarrell, 11 Jonny May, 10 George Ford, 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 Sam Underhill, 6 Tom Curry, 5 Courtney Lawes, 4 MaroItoje, 3 Kyle Sinckler, 2 Jamie George, 1 MakoVunipola.
A Disposizione: 16 Luke Cowan-Dickie, 17 Joe Marler, 18 Dan Cole, 19 George Kruis, 20 Mark Wilson, 21 Willi Heinz, 22 HenrySlade, 23 Jonathan Joseph.
NUOVA ZELANDA (CT Steve Hansen)
15 Beauden Barrett, 14 Sevu Reece, 13 JackGoodhue, 12 Anton Lienert-Brown, 11 George Bridge, 10 Richie Mo’unga, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read, 7 ArdieSavea, 6 Scott Barrett, 5 Sam Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 NepoLaulala, 2 Codie Taylor, 1 Joe Moody.
A Disposizione: 16 DaneColes, 17 OfaTu’ungafasi, 18 Angus Ta’avao, 19 PatrickTuipulotu, 20 Sam Cane, 21 TjPerenara, 22 Sonny Bill Williams, 23 JordieBarrett.
Marcatori: 2’ m. Tuilagi (I), tr. Farrell (I); 40c.p. Ford (I); 50c.p. Ford (I); 57’ m. Savea (N), tr. Mo’unga (N); 63c.p. Ford (I);69c.p. Ford (I).
Arbitro: Nigel Owens (Galles)

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