Medicina

Tumore al cervello – Una pianta mediterranea uccide le cellule maligne

ruta graveolens lLa ricerca della Seconda Università di Napoli

Napoli, 29 giugno – È stato pubblicato sulla rivista scientifica PLOS One, lo studio pre-clinicodella ricerca coordinata da Luca Colucci-D’Amato, docente di Patologia generale della Seconda Università di Napoli (SUN) e finanziato dal Network per la salvaguardia e la gestione delle risorse genetiche agro-alimentari “AGRIGENET”, dal Progetto Sicurezza, sostenibilità e competitività nelle produzioni Agroalimentari delle Campania “CARINA” e dal Programma di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN), che ha dimostrato come l’estratto acquoso ottenuto dalla pianta Ruta graveolens L., una pianta mediterranea,  sia in grado di indurre la morte di cellule di glioblastoma coltivate in vitro, risparmiando le cellule sane. 

“Il glioblastoma multiforme – spiega Luca Colucci-D’Amato, docente di Patologia generale del Dipartimento di Scienze e Tecnologie ambientali biologiche e farmaceutiche della SUN – è un tumore cerebrale altamente aggressivo la cui prognosi è tuttora infausta. Nonostante la terapia chirurgica, la chemio e la radioterapia, solo circa il 5% dei pazienti colpiti da glioblastoma sopravvive, per gli altri la morte sopraggiunge in media entro circa 15 mesi dalla diagnosi. Vi è un grande sforzo della ricerca biomedica nel cercare nuovi farmaci o cure contro questo tumore”.

Claudia Ciniglia, docente di Botanica della SUN, dal canto suo, ha spiegato che “Le sostanze naturali rappresentano un’importante sorgente di nuove molecole con attività terapeutica in molte malattie incluso il cancro. In particolare, Ruta graveolens L. è una pianta erbacea, molto diffusa in Italia, della famiglia delle Rutacee, cui appartengono anche i più noti agrumi.”

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