Viaggi. In Egitto sulle orme della Sacra Famiglia

Si avvicina il Natale e il Ministero del Turismo Egiziano pensa di realizzare un itinerario turistico a tema.

Roma, 27 novembre – In Egitto non per andare a vedere le famose piramidi, la Sfinge o le meraviglie del Mar Rosso, ma per ripercorrere il viaggio che qui fece la Sacra Famiglia secondo le fonti storiche della Chiesa copta ortodossa.

Questa l’idea, bella e intrigante, che il Ministero del Turismo Egiziano e il patriarcato copto hanno deciso di promuovere insieme. E il fatto che la notizia esca a poco più di un mese dal Natale rende il tutto ancora più affascinante.

‘”Grazie a questa iniziativa – afferma il ministro del turismo egiziano – contiamo di rilanciare il tessuto economico di aree tradizionalmente tagliate fuori dai circuiti classici e di promuovere un turismo più consapevole”.

A differenza di quelle cattoliche (il solo Vangelo di Matteo) le fonti copte sono molto chiare sulle varie tappe che la Sacra Famiglia toccò durante il suo viaggio.

In particolare si fa riferimento al memoriale in cui il ventitreesimo patriarca di Alessandria, Teofilo (384-412), racconta la rivelazione che la Vergine, apparsagli in sogno, gli avrebbe fatto sulla via percorsa dalla Famiglia in Egitto per sfuggire al massacro di bambini ordinato da Erode allo scopo di uccidere Gesù (la strage degli innocenti). Da Betlemme verso il Sinai, passando per Gaza e giungendo all’antica città di Farma, considerata la ”Porta dell’Egitto” perché sulla via carovaniera che collegava l’antica terra dei Faraoni con la Siria e la Palestina. Da Bastah, nei pressi dell’attuale città di Zagazig, a Samanud e Sakha (situata tra Damietta e Rosetta). Da Wadi Natrun a Mataryah, nei sobborghi del Cairo, e a Haret Zuwaila, per poi cercare rifugio nella fortezza di Babilonia (nell’antica Cairo). Infine Maadi, alla periferia meridionale dell’attuale capitale egiziana, per imbarcarsi in direzione all’Alto Egitto e fermarsi a Manf, Bahnasa, Samalut (Gebel El Teir), El Ashrnunain, Deir (monastero) Al Muharraq e Assiut (Deir el Athraé e Deir Dronka).

Da questo nuovo itinerario, legato ai luoghi dove sorsero chiese, santuari e monasteri, il governo Mahlab si attende un numero di arrivi di circa 500 mila visitatori l’anno, anche perché sono già migliaia i fedeli copti che ogni anno visitano questi luoghi, soprattutto durante le festività più importanti.

Il problema principale per realizzare questo bel progetto, però, resta quello della sicurezza e su questo si dovrà lavorare moltissimo per attrarre i turisti stranieri.

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