Una gita a … Trevignano Romano

È primavera. Il tempo giusto per una gita al lago, che con i suoi panorami e la sua quiete regala serenità all’anima. Oggi vi proponiamo quello di Bracciano, sul quale si affaccia il caratteristico paesino di Trevignano Romano. Ottima meta per una gita fuori porta.

Roma, 30 aprile – Trevignano, un paesino in miniatura, ma carico di storia, che si affaccia sulle acque del Lago di Bracciano, a due passi da Roma. Un’alternativa eccezionalmente bella per chi in questo periodo, o anche d’estate, non voglia accodarsi alle file di vacanzieri mordi e fuggi che affollano il mare, rispetto al quale il lago regala un’indiscutibile maggiore serenità.

Trevignano Romano sorge sulla sponda settentrionale del Lago di Bracciano, all’estremità ovest di una vasta insenatura il cui orlo probabilmente è quello di un antico cratere vulcanico.

L’abitato è tutto raccolto intorno alla rupe dominata dalle rovine della rocca degli Orsini.

La cittadina fu fondata nel Medioevo, quando sorse sul sito dell’antica Sabatia, che dette il nome primitivo al lago di Bracciano. Sabatia era di origine etrusca e ad essa vanno messe in relazione le tombe etrusche a camera ricche di suppellettili rinvenute nella contrada Olivetello.

Nel 1496 il borgo di Trevignano fu assalito e messo a ferro a e fuoco dalle armate di Giovanni Borgia, che distrussero la rocca del 1200 e saccheggiarono il paese. Di quei tempi, la Trevignano dei nostri giorni conserva un pregevole borgo medioevale e i resti della fortezza, salendo ai quali per un breve sentiero si può ammirare un suggestivo panorama del lago e dei paesi circostanti che spuntano al di sopra dei tetti delle case di Trevignano.

Nel borgo merita una visita la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta, nella quale, oltre ad altre opere, si conserva un bellissimo affresco del 1517 raffigurante la “Dormizione” della Vergine.

Oltre che per la sua innata bellezza, Trevignano merita di esser visitata anche per il suo splendido Museo Civico Archeologico e la vicina area archeologica.

Nel Museo, situato nel Palazzo Comunale, è possibile ammirare i circa 350 reperti etruschi e romani provenienti dal territorio circostante e dalla vasta necropoli etrusca che si estende per circa tre chilometri alle spalle del paese. Vasi, calderoni, fibule, borchie e ornamenti in bronzo, oro e ambra, ma, soprattutto, il flabello (una raffinata opera etrusca in bronzo lavorato che, presumibilmente, era un simbolo di autorità e prestigio) meritano una visita, così come la sezione didattica del Museo che, attraverso carte topografiche e pannelli scritti in italiano e inglese, illustra al visitatore il periodo preistorico e protostorico del bacino lacustre sabatino, l’ambiente e la storia degli Etruschi, l’archeologia funebre e tombale.

Nella necropoli che si estende in località Rigostano, poi, vanno segnalate le ricche Tombe Annessi-Piacentini e dei Flabelli, scoperte nel 1965 ancora intatte, nonché la n.38, detta Tomba del Guerriero. Una sepoltura intatta di un guerriero dell’VIII sec. a.C. con le sue armi e ornamenti. 

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