Calcio

Calcio Serie A. Al via il campionato 2020/21. Vince il migliore… chi?

Roma, 11 settembre 2020 – Quello che andrà a cominciare sabato 19 settembre non sarà , forse, il “Campionato di serie A più bello del Mondo” ma, si può essere certi, sarà quello più appassionante.
Alle incertezze prodotte dal Corona Virus, si debbono aggiungere quelle derivate da clamorosi cambi di panchina come quella della Juventus, affidata alle cure di un Andrea Pirlo tecnico che non ha ancora ottenuto il diploma di allenatore.
Le incognite si sprecano.
In primo luogo c ‘è quella su come è stata e gestita la preparazione fisica nel corso della pandemia manifestatasi già dal mese di gennaio e presente anche nello stesso periodo estivo.
In pieno lockdown, la ripresa è stata gestita assai diversamente da quella storica incentrata, per esempio, sui ritiri in montagna nel periodo estivo.
Complicata per le squadre impegnate nel turni finali delle competizioni europee come Juve, Inter, Roma, Atalanta e Napoli.
La campagna acqusti-cessioni, ha visto l’arrivo di pochissimi campioni .
Il problema comune è il denaro. Senza pubblico le casse sono vuote. Gli introiti sono solo quelli provenienti da TV e Sponsor.
Nessun introito da parte di biglietti (amichevoli) ed abbonamenti, zero, mentre i club debbono continuare a versare i soliti, cospicui, stipendi.
Per tutti, persino per la nuova Roma targata US di Friedkin, il problema comune è come ridurre il “Monte ingaggi” di rose eccessive rispetto al necessario. Numeri esagerati con i quali si possono schierare in campo anche tre quadre, compresa panchina.
I calciatori rappresentano il capitale sociale, la ricchezza del club. In attesa di lucrosi affari di mercato, possono continuare a prendere compensi pur se non figurano mai nemmeno in panchina.
Il problema generalizzato per tutti, oggi è lo stesso: prima di acquistare dobbiamo vendere per fare cassa e pagare gli stipendi. Oppure tentare operazioni complesse come prestiti, complicati scambi od altri giri.
Tutta l’attenzione delle gestioni è rivolta, così, ai rinnovi od a convincere gli stessi giocatori ad accettare di venire pagati meno che nel passato.
L’unico grande “colpo di mercato” è stata quella del Milan con la famosa firma di Ibrahimovic per 7 milioni di Euro! Ma Ibra compie la bellezza di 39 anni il 3 ottobre.
Ecco come si presenta la situazione alla vigila di un Campionato Serie A, a porte chiuse
(ed ancora chi sa per quanto!).
Può veramente succedere di tutto. Per esempio che soffra meno chi ha cambiato poco come il debuttante Crotone.
Quello che appare sicuro è che in queste condizioni, vincerà il migliore. Non necessariamente l’Inter di Conte, pur se avesse ottenuto dalla proprietà cinese tutti giocatori attrezzatissimi che chiedeva. Piuttosto l’Inter potrebbe dominare la scena avendo saputo ben giostrare la rosa esistente, per giunta ridotta dalle cospique cessioni per ridurre gli organici.
Può anche accadere che Pirlo non ingrani. Che Ibrahimovic a 40 anni perda freschezza.
Insomma ci sono tutte le premesse perchè si imponga il migliore non quello che dispone di maggior finanza.
Il Campionato – che più spezzatino non potrebbe essere – parte con un calendario che programma le uscite su SKY e Dazn in orari ben distinti in tre giorni, da sabato 19 a lunedì 21.
Curiosità morbosa in particolare per l’esordio (in panchina assistita) di Pirlo domenica alle 20.45 contro la Samp allo Juventus Stadium.
L’ingaggio di Pirlo è da considerarsi l’atto più positivo della gestione di Andrea Agnelli. La scossa c’è stata ed è densa di significati positivi anche immediati. Pienone assicurato (quando) in qualsiasi circostanza in risposta a questo atto coraggioso insolito nelle gestioni precedenti.
Nel quadro del caos contingente – e delle incognite di ogni tipo – un solo ragionamento appare pregnante. Quello che confida sulla qualità del gerente tecnico.
Se è vero che vincerà il migliore allenatore, quello deve anche essere il più completo; che sa gestire al meglio una squadra pur se non composta da una batteria di fuoriclasse.
Chi? Bisogna ragionarci su per indicarne il profilo.
Conoscenze e basi tecniche necessarie per questo mestiere di allenatore ad alto livello sono raggiungibili attraverso lo studio presso accademie calcistiche tipo quella di Coverciano. Segue la gavetta presso i club.
Un territorio a disposizione di tutti coloro determinati ad esplorarlo proficuamente.
Su questo impianto necessario, ma non sufficiente, si innesta la capacita di andare oltre il “compitino in classe”.
Fondamentale è la capacità di valutare la sostanza tecnica-tattica-agonistica di ogni singolo giocatore al fine di padroneggiare il concerto della partita, dell’allenamento.
Insomma, si deve essere in condizione di leggere sia la partita che l’avversario, prima e durante la stessa.
È questo il momento in cui emerge prepotente la differenza fra chi è stato un autentico campione di rango internazionale e chi un ottimo studente con esperienze di calciatore e allenatore.
Qui la differenza la fa l’essere stato personalmente un campione, aver esperimentato dal vivo le situazioni al più alto dei livelli, imparato dai più grandi tecnici visti da vicino all’opera, i più grandi giocatori ed averli avuti per avversari o compagni.
Si tratta di un patrimonio gigantesco e disponibile che si associa ad una capacità di ragionare (intelligenza) che è sempre presente in chi è campione in qualsiasi sport.
Un soggetto in grado di valutare ogni situazione si trovi ad affrontare scegliendo ogni volta la via più giusta e congeniale per affrontarle.
C’è da sottolineare anche che la lettura e la costruzione delle risposte è più congeniale a chi, da giocatore, è stato un campione nei ruoli nevralgici del gioco: il centrocampo, la cabina di regia.
In questo senso Andrea Pirlo (Juve) si trova su un altro pianeta, come il CT azzurro Roberto Mancini. Gente che mangia pane e calcio ed a livelli assai prossimi, lo sono altri allenatori, grandi azzurri pur essi, a cominciare da Antonio Conte (Inter) e Gennaro Gattuso (Napoli).
Si tratta di ragionamenti del tutto teorici in un quadro assolutamente fuori da schemi e pieno di insidie ed incognite.
Alla prova dei fatti, Gasperini (Atalanta, se recupera Ilicic), Pioli (Milan se Ibra tiene) e Ranieri (Juve-Samp domenica) potrebbero rompere alcune uova nel paniere.
Insomma, un Campionato davvero affascinante. Tutto da vedere … in TV!
A patto che il sistema arbitrale tenga…

 

Giacomo Mazzocchi

Giacomo Mazzocchi, giornalista professionista, è stato capo redattore di TuttoSport, capo della redazione sportiva di Telemontecarlo, direttore della comunicazione della Federazione Mondiale di Atletica Leggera e direttore della comunicazione della Federazione Italiana Rugby. Vanta una vasta esperienza suddivisa fra giornalismo scritto e video con direzione e gestione di giornali, pubblicazioni, redazioni televisive, telecronache, conduzioni e partecipazione televisive. Cura l'organizzazione e produzione tv di eventi e uffici stampa
Back to top button
SKIN:
STICKY