Spettacolo

Schindler’s List-La lista di Schindler.

Spielberg abbandona i fumettoni hollywoodiani per una grande opera sul dramma degli ebrei.

Roma, 4 marzo 2024.

 

La ricorrenza.

Trent’anni fa, oggi, esce in Italia il capolavoro assoluto di Steven Spielberg: Schindler’s List-La Lista di Schindler.

Per l’occasione stravolgo la consueta impostazione che parte dalla trama, per andare sulle curiosità finendo nell’elencazione dei protagonisti.

Spielberg ci fa conoscere un film duro, capace di significare nello stesso tempo arte e rappresentazione storica.

Dall’omonimo romanzo di Thomas Keneally, Spielberg, in un primo momento, vuole solo produrre la pellicola cercando di coinvolgere colleghi del calibro di Polanski e Scorsese.

Polanski, come del resto Spielberg, è particolarmente toccato dal tema dell’Olocausto però ritiene che al tempo possa essere poco attraente per il grande pubblico.

La storia poi dimostrerà come qualche anno dopo, nel 2002, Polanski raccoglierà il testimone di Schindler’s List con un altrettanto grande film ne “Il Pianista”.

Spielberg ci racconta la lunga lotta della vita per emergere, indicando momenti di forza espressiva nella rappresentazione dell’inferno della Shoah.

Al pari della lotta per la sopravvivenza c’è la volontà di esserci di un piccolo truffatore, di un libertino, votato a scalare il successo con la compiacenza degli alti gradi del potere.

Oskar Schindler è un imprenditore tedesco, bella presenza, che riesce a manovrare i vertici nazisti, che porta avanti una fabbrica che produce marmitte e pignatte a Cracovia.

Ha bisogno di manovalanza a basso costo, riuscendo a sottrarre più ebrei possibili dal campo di lavoro situato nel sobborgo di Plaszow comandato dal sadico Goeth.

Spielberg nella trama tratteggia l’aspetto economico di Schindler, che accumula denaro e corrompe il più possibile elementi dell’alto comando ingraziandosi Goeth.

Il regista, nel corso della pellicola, evidenzia poi il progressivo cambiamento di Schindler, da cinico a coinvolto, che osserva le crescenti crudeltà perpetrate ai danni degli ebrei.

Figura non secondaria nella storia è quella di Itzhak Stern, un contabile ebreo, all’inizio scettico nei confronti di Schindler, che risulterà determinante nella compilazione della lista.

“Chi salva una vita salva il mondo intero” è una frase del Talmud, testo fondamentale dell’ebraismo, studio della dottrina tradizionale giudaica.

Spielberg ce la fa conoscere mettendo in mostra il cambiamento di Schindler, che da opportunista si dedica anima e corpo ad una missione da cui uscirà povero economicamente ma ricco nell’intimo.

E’ un effetto a valanga che Spielberg propone, un film sul bene e sul male dove la vita umana è un sottilissimo filo pronto a spezzarsi per una parola di troppo.

Un documento, una memoria, che rimane per ricordarci ciò che è successo come l’immagine della bambina in rosso, in un girato completamente in bianco e nero, che cammina nel ghetto ignara di quello che la circonda.

Con questa pellicola Spielberg si sdogana da regista e produttore di sogni hollywoodiani, firmando poi grandi opere, tra le tante, come Munich nel 2005, Lincoln nel 2012 e Il ponte delle spie nel 2015.   

Sette Oscar tra cui una splendida colonna sonora di John Williams ed una critica unanime, oltre ad un successo di pubblico planetario.

Protagonisti.

Anche sulla scelta degli attori Spielberg ha azzeccato tutto, rinunciando a qualche divo del momento che avrebbe distratto lo spettatore nei riguardi della storia.

Liam Neeson, che fino ad allora aveva partecipato a pellicole più da comprimario che da protagonista, è un ottimo Oskar Schindler.

Il sadico comandante Goeth è Ralph Fiennes, ingrassato di una quindicina di chili, che ritroveremo nel 2012 come nuovo M nella saga bondiana di Skyfall.

Su tutti però, parere personalissimo, Ben Kigsley nel ruolo del contabile ebreo Stern che, al di là dell’iniziale diffidenza verso Schindler, si dedica anima e corpo alla stesura della lista.

Toccante la scena quando Stern/Kingsley, sul finire della guerra, consegna un anello d’oro a Schindler, in fuga dai sovietici, frutto della riconoscenza dei 1100 ebrei salvati dallo sterminio.

Schindler’s List-La lista di Schindler che in Yiddish significa “Il trucco di Schindler” è un capolavoro da rivedere, non solo nel giorno dell

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