Spettacolo

Teatro Golden – ‘Parzialmente stremate’ di Giulia Ricciardi con la regia di Michele La Ginestra

Al Teatro Golden, verità all’ombra dell’altare

Garbata, sofisticata commedia con un quadrifoglio di attrici brillanti, spesso anche comiche, e una recitazione che impone accanto al sorriso costante del pubblico anche importanti  riflessioni, perché qui, in questa “Parzialmente stremate”, di scena al Teatro Golden, quello che si viene a rappresentare è una faccia nuova dell’universo femminile che ha progressivamente allargato i suoi orizzonti e oggi si pone nei riguardi degli eventi della vita con la stessa esitazione, l’ identica ragnatela di dubbi che prima erano prerogative del maschio.

In questa soglia da varcare, nel momento più particolare della vita stanno tre amiche, accorse per condurre all’altare in qualità di damigelle una quarta compagna, Mirella (Giulia Ricciardi anche autrice della commedia) che dovrebbe impalmare dopo venti anni di convivenza il suo Amedeo. Ma chi l’ha detto che solo gli uomini sulla soglia del matrimonio sentono il bisogno irresistibile di fuggire dalla responsabilità del ruolo?

Oltre a Peter Pan nel panorama dei comportamenti umani avanza uno stuolo di Campanellini pronte a volarsene via. Mirella, pur avendo impiegato ricche risorse per organizzare le nozze  corre a chiudersi in bagno con il suo abito da sposa e il suo velo, invano sollecitata dalle amiche a uscir fuori mentre il promesso sposo, i parenti, gli amici sono già pronti in chiesa ad attenderla.

Da questo momento nasce un dialogo a quattro dove le ragazze finiscono con lo scoprire se stesse, svelando comportamenti imprevedibili e aspirazioni segrete: quattro universi femminili si precisano con un fuoco di fila di battute. Nulla manca per costruire un quadro complesso che svela l’arte di arrangiarsi di Elvira (Beatrice Fazi) che da buona napoletana ha trovato la sua collocazione lavorativa gestendo una linea telefonica hot con clienti gay mentre sogna una famiglia e dei figli tutti suoi. E poi c’è Silvana, (Gaia De Laurentis), fragile e mutevole, la più sorprendente di tutte con una segreta meta che si svela solo alla fine. Il triangolo delle damigelle è completato da Marisa (Federica Cifola), mamma esausta che si abbandona a momenti di narcolessia quasi a recuperare le forze. Pragmatica e volitiva incita le amiche alle quali non risparmia le sue battutine pepate.

Le quattro divertenti attrici, ognuna con un  curriculum professionale di tutto rispetto, assai brave e particolarmente   nel ruolo, che danno verità ad una scrittura teatrale fitta e articolata che ricorda certo teatro leggero francese, sono coordinate dalle scelte registiche di Michele La Ginestra, un mix di buon gusto e competenza, dai tempi comici senza momenti di stanca, anzi con un montaggio veloce, per  così dire,  cinematografico delle varie scene.

Molto belle le musiche di sostegno con brani di Mina, della Caselli, di Christian.

 

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