Cronaca

James Foley, Maurizio Cocciolone e Fabrizio Quattrocchi: tre prigionieri, due vittime ma… Viva l’Italia!

Riguardo e leggo ancora con orrore e .. rabbia… le foto e le parole pronunciate da James Foley, prima di essere sgozzato da un vigliacco mascherato vestito di nero, che presenta la vittima sacrificale inginocchiata con indosso una tuta arancione, a ricordo di Guantanamo.

Probabilmente, dopo aver vissuto una vita agiata in Inghilterra, l’assassino macellaio è diventato un terrorista.

Non uso la parola Musulmano, perchè la vera fede non porta all’uccisione di nessuno.

Dopo un discorso farneticante, in cui dice : “Questo è James Foley, un cittadino americano… i vostri attacchi hanno causato perdite e morte tra i musulmani… non combattete più contro una rivolta, noi siamo uno Stato, che è stato accettato da un gran numero di musulmani in tutto il mondo. Quindi, ogni aggressione contro di noi è un’aggressione contro i musulmani e ogni tentativo da parte tua, Obama, di attaccarci, provocherà un bagno di sangue tra la tua gente”

il coraggioso uomo nero mascherato cede la parola a Foley che si capisce sta leggendo quaqlcosa fuori video: “Mi rivolgo ai miei amici, alla mia famiglia, ai miei cari affinché si ribellino contro il mio vero uccisore, il governo americano, perché quello che mi succederà è solo il risultato della sua noncuranza e dei suoi crimini”. Poi, rivolgendosi  al fratello John, membro dell’esercito americano legge: “Quel giorno in cui i tuoi colleghi hanno lanciato quella bomba su queste persone, hanno firmato la mia condanna a morte. Vorrei aver avuto più tempo, vorrei aver potuto avuto la possibilità di vedere la mia famiglia un’altra volta, ma è troppo tardi. Soprattutto, vorrei non essere stato Americano“.

 

Ritornano in mente due Italiani.

Maurizio Cocciolone, nel 1991 Capitano dell’A.M., navigatore del tornado pilotato dal Maggiore Guanmarco Bellini ed abbattuto nella prima missione in Iraq, nella guerra del Golfo. Prigioniero, con il volto evidentemente massacrato dalle botte, dovette subire “un’intervista” dove, leggendo non visto, dice

“Intervistatore: “Qual è la sua opinione sulla guerra e sull’aggressione contro l’Iraq?”

Cocciolone: “La guerra è il modo sbagliato di risolvere un problema politico. La guerra è una brutta cosa. Credo che la soluzione migliore sia trovare strumenti politici e pacifici per por fine al conflitto.”

Intervistatore: “Lei ha un messaggio da trasmettere?”

Cocciolone: “Io credo che l’unico messaggio possa essere rivolto ai miei leader politici. Risolvere un problema con la guerra è sempre folle. Bisogna trovare – ora – una soluzione politica per questa guerra. – aggiungendo – Ho anche qualcosa da dire ai miei genitori, alla mia famiglia:”Non preoccupatevi. Sto abbastanza bene, qui. Hanno cura di me. Grazie.”

Le cure che avevano avuto per lui, erano ben chiare!

Ancora di più, però, prepotentemente, sale l’immagine di Fabrizio Quattrocchi quando il 14 aprile 2004 venne bendato per essere assassinato e  chiese di togliergli la benda per guardare in faccia i suoi assassini.  Gli risposero no, ma lui tentò di strapparsela dicendo: “Adesso vi faccio vedere come muore un italiano“.

Venne ammazzato alle spalle, da vigliacchi che nonostante fosse immobilizzato, non ebbero nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi. Gli spararono due pallottole che lo colpirono una alle spalle e l’altra alla nuca. Il corpo venne poi recuperato, dopo alcuni mesi, parzialmente cannibalizzato da animali.

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