Racconti di sport

Racconti di sport. Un treno di gol

Auguri a Bruno Vantini, un mito del Chievo che oggi compie 80 anni.

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Verona, 22 dicembre – Ferroviere per tradizione, icona del calcio clivense per prestazioni.

Del resto le due cose ben si sposavano nella casa di Alessandro Vantini e Luigia Cordioli, casellanti a Chievo in località Bionde, i cui figli – oltre a condividere l’impiego del padre – hanno dato significativi contributi alla crescita sportiva della squadra della Diga.

Già, perché Bruno, Daniele, Luigi e Mario (in rigoroso ordine alfabetico e con buona pace della sorella Anna, unica femmina), hanno legato il proprio cognome alle sorti del “Ceo”, tutti dapprima come calciatori, poi come collaboratori a vario titolo. Mario e Luigi arrivarono anche a rivestirne l’incarico di presidente: il primo per la sola stagione del 1956/’57, il secondo per due bienni dal 1959 al ’61 e dal 1962 al ’64.

È tuttavia Bruno, il maschietto più giovane, a lasciare la traccia più forte nella storia del Chievo grazie a 159 segnature in 20 campionati disputati tra i dilettanti. Come una sorta di Pellissier ante litteram, insomma. Il suo esordio avviene il 20 aprile 1952 quando, a sei mesi dalla maggior età, scende in campo sul terreno di casa contro lo Zevio. La gara, conclusasi con una sconfitta per 1-3, si disputa a tre turni dal termine e non sembra di quelle da ricordare. Il tempo dirà che non fu proprio così.

Prestanza fisica e completezza di bagaglio tecnico faranno di lui un micidiale stoccatore tanto da fargli guadagnare l’elegante appellativo di “ariete del Bottagisio” in contemporanea al più familiare soprannome di “el piton” (trad. il pitone), per la sua capacità di aspettare la palla buona e colpire a rete. Reti valevoli talvolta al mero fine statistico ma, più spesso, decisive ai fini del risultato come quelle negli spareggi con il San Martino del 1960 e con l’Ambrosiana otto anni più tardi.

Tutto ciò dividendosi ovviamente tra campo e strada ferrata: quando non poteva partecipare agli allenamenti, si manteneva in forma correndo a fianco delle locomotive, per balzarci sopra al momento necessario. Che questi siano sempre stati i suoi due mondi ne sono poi testimonianza le tante iniziative con le macchine a vapore (i treni storici e la partecipazione a un fortunato programma della tivù nazionale) e la collaborazione che tutt’ora mantiene domenicalmente con il ChievoVerona grazie a una passione che lo ha portato alla soglia delle ottanta primavere, prossime a scadere  il 22 dicembre.

Tanti auguri Bruno, anzi… a vagoni!

 

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