Spettacolo

IUC – Mozart e Strauss con i Wiener Concert Verein

IUC roma treGioire di musica
La musica del giovane Mozart è come una brezza primaverile che dà sollievo al giungere dei primi caldi, perciò in queste settimane la si incontra nei vari cartelloni.
Anche la IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti) obbedisce alla scelta e presenta, fra le ultime battute del suo calendario, un concerto straordinario con una prestigiosa formazione cameristica, il Wiener Concert Verein, nata nel 1987, formata dai membri dell’ Orchestra Sinfonica di Vienna, e subito inserita nella programmazione dei più importanti festival, tra cui Wiener Festwochen, Festival di Bregenz, Mozart Festival di Würzburg, l’Autunno di Praga, il Ljubljana Festival, il Vienna Klangbogen e l’International Arts Festival di Shenzhen (Cina).
Il Wiener Concert-Verein suona, come i più celebri Philharmoniker viennesi, senza direttore, un virtuosismo che è stato possibile ammirare anche all’Aula Magna dell’Università. Il programma scelto comprende due momenti destinati a Mozart, il primo, un brano non di frequente ascolto, è il “concerto per tre pianoforti e orchestra”, composto a Salisburgo nel 1776 per la contessa Antonia Lodron, sorella del conte Georg Anton Felix von Arco, primo camerlengo di Salisburgo, e per le sue figlie Aloisia e Giuseppina. Scritto per tre cembali, e concepito per esecutori di differenti capacità musicali, il concerto affida al primo solista  una scrittura più complessa. Non è semplice tuttavia mettere a punto un ensemble di tre pianisti di vaglia, perfettamente amalgamati per bravura. L’operazione è ben riuscita con Marcello Mazzoni, Andrea Padova e Marco Scolastra, coordinati dall’orchestra che qui ha il ruolo di sostegno sonoro, lasciando al trio di solisti la vivacità dell’Allegro del primo movimento, che si sviluppa in un pregevole intreccio di variazioni tematiche, l’eleganza  dell’Adagio in forma sonata che inizia con un tema rococò per poi terminare con un ritornello, e il “Rondò, in tempo di Menuetto” finale nel quale si avvertono echi francesi, che si chiude con un pizzicato degli archi. Il “Valzer a sei mani” di Rachmaninov è il bis concesso al pubblico dai tre solisti.
La “Sinfonia in la maggiore” k 201, fu scritta nel 1774. Già da due anni, Mozart era stato assunto come Konzertmeister alla corte dell’arcivescovo di Salisburgo, Colloredo, uomo grossolano amante di una musica fatua e superficiale,  che considerava Amadeus e il padre, Leopold, niente più che famigli. Il giovane Amadeus tuttavia con la Sinfonia in la maggiore e l’altra in sol minore, coeva, considerate le massime vette della sua arte, costruisce un universo inedito dove trovano spazio leggiadri sentimenti e la gioia serena è affidata alla morbidezza sonora degli archi con sordina.
Il Wiener Concert-Verein, che si presenta come ambasciatore dell’impareggiabile tradizione musicale viennese, non poteva non dedicare una parte del programma al padre del valzer, Johann Strauss Junior, quello che aveva fatto esclamare, dopo il suo trionfale debutto  all’umorista Franz Wiest sul quotidiano “Der Wanderer”:  “Buona notte, Lanner! Buona sera Strauss Padre! Buon giorno, Strauss Figlio”. Johann venne incoronato allora re del valzer, lui, il più fulgido cantore della Vienna felix, la voce più spensierata e frizzante della belle époque.  
Sdoganato e sottratto da Lanner al ruolo di  musica di consumo, portato al successo da Strauss padre, con Johann il valzer arrivò alla consacrazione aristocratica perché il valzer-ballo, dove per la prima volta il ballerino e la ballerina si muovevano allacciati, entrò a pieno titolo a vivacizzare le Corti reali. In programma alla IUC, “Frühlingsstimmen”, (Voci di primavera), composto ed eseguito nel 1882  a Budapest ed eseguito dallo stesso compositore in presenza dell’amico Franz Liszt.
 “Leichtes Blut “(A cuor leggero) op. 319, è una polka veloce che Johann Strauss (figlio) aveva composto in occasione del carnevale del 1867 e che fu eseguita per la prima volta ad un concerto di beneficienza nei  Volksgarten di Vienna il 10 marzo 1867.
Altra celebre polka in programma è la “Annen-Polka” che ha avuto la sua prima rappresentazione nel giardino di un edificio del Prater di Vienna chiamato Zum Wilden Mann (“L’uomo selvaggio” ). Era nata per le  celebrazioni di Sant’Anna, ricorrenza che cade il 26 luglio 1852 (una delle più importanti festività del calendario viennese), anche se Johann presentò il suo nuovo lavoro due giorni prima, il 24 luglio, ad un festival all’aperto. E subito il cronista attento sottolineò il grande successo a causa della fascinosa, melodiosa e invitante melodia.
Chiusura del programma con la deliziosa “Pizzicato-Polka”, scritta a quattro mani con il fratello Joseph, eseguita per la prima volta a San Pietroburgo nel 1969.

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