Politica

I nostri politici perdono il pelo, ma non il vizio

candidati sindaci MI RMRoma, 12 giugno – Le valutazioni ed i commenti  sul primo turno delle elezioni amministrative, i cui risultati definitivi si conosceranno solo il 19 giugno prossimo, ci portano indietro nella storia di alcuni decenni, quando esisteva ancora la cosiddetta “prima Repubblica”.

Scimmiottando un po’ un vecchio adagio, si può ben dire che “cambiano i suonatori, ma la musica è sempre la stessa”.

Infatti, mestando e rimescolando artatamente i dati ed ostentando le loro ormai stantie elucubrazionI, sembra proprio che abbiano vinto tutti, perché i “mestieranti della politica”, nessuno escluso, li accostano e li comparano con quelli precedenti a loro più favorevoli, prendendo, così, in giro gli elettori Italiani.

Un fatto, comunque, appare certo ed inoppugnabile: i candidati renziani delle due principali città come Roma e Milano, rischiano seriamente di perdere al ballottaggio anche se con distacchi non certo plebiscitari.

A questo proposito è doveroso ed opportuno prenderne atto che attualmente il bandolo della intricata “matassa”, è nelle mani dei responsabili dei “grillini” e di quelli del centro-destra e che i loro apparentamenti, più o meno confessabili, potrebbero rivelarsi decisivi sia nel capoluogo lombardo che nella Capitale.

Ufficialmente queste due forze politiche si mostrano alternative e tra loro incompatibili, ma in occasioni ghiotte come queste, non stupirebbe più di tanto un sia pure occasionale ammorbidimento.

Non va, tuttavia, sottovalutata la comune avversione dei due schieramenti contro Renzi ed il suo governo, ed anche se in questa prima circostanza non è in discussione la sua cacciata da Palazzo Chigi, una sua eventuale sconfitta creerebbe scenari foschi e grigi, specie in occasione del referendum costituzionale, sul quale esiste il ragionevole rischio di perdere veramente la faccia e tornarsene a casa.

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