Politica

Renzi brinda col bicchiere mezzo pieno

Tra le tante divisioni che albergano in questo nostro mondo, a prescindere dalle distinzioni di razza, di ceto, di sesso  e di credo politico e religioso, dobbiamo annoverare anche quella degli “ottimisti” e dei “pessimisti”, che nessun essere umano è mai riuscito (né riuscirà), ad amalgamarli e renderli un tutto omogeneo.

Il Consiglio dei Ministri di venerdì scorso è destinato a lasciare il segno nella storia patria di questi ultimi anni, sebbene, Renzi, nella conferenza conclusiva, abbia potuto brindare soltanto con un “bicchiere mezzo pieno”.

Per onestà intellettuale, bisogna ammettere che la “carne al fuoco” era veramente troppa e chi si era illuso che l’intero pacchetto dei provvedimenti potesse essere interamente approvato, si è dovuto ricredere e farsi una ragione.

Non v’è alcun dubbio che l’Italia stia attraversando una delle crisi peggiori, dall’immediato dopoguerra ad oggi, e chi pensa che qualcuno disponga della “bacchetta magica” per liberarcene con un semplice tocco,  è assai verosimile che viva al di fuori della realtà.

L’impegno a sbloccare alcune opere pubbliche per una decina di miliardi, sia pure in 10 mesi, è certamente rilevante e beneaugurante, come pure il dimezzamento del tempi biblici dei processi civili, nonché alcune facilitazioni fiscali e tributarie che mandano tuttora in “tilt”  persino i cervelloni degli “addetti ai lavori”.

Lodevole ed encomiabile anche (e soprattutto) la promessa formale riguardante la responsabilità civile dei magistrati, mai riusciti ad approvarla dai precedenti governi di centro-destra e di centro-sinistra.

In questo caso, però, si è preferito ricorrere al “disegno di legge”, il che, di fatto, coinvolge  il Parlamento ed allora le perplessità degli scettici non sono più campate in aria per il semplice motivo che sono tanti e molto diversificati gli interessi delle “caste”.

Inoltre, non essendo stato ancora abolito il Senato, il provvedimento, di sicuro emendato ed ammorbidito, rischia di fare la “navetta”  tra Camera e Senato, con quella enorme perdita di tempo che abbiamo già sperimentato in passato.

I sostenitori, invece, del “bicchiere mezzo vuoto” giustificano il loro pessimismo con l’accantonamento del grosso problema delle aziende municipalizzate, note meglio come ricettacoli di vecchi “tromboni trombati” della politica e per tanti altri nullafacenti con grave sperpero del denaro pubblico.

Si potrebbe continuare con l’accantonamento della scuola, degli sgravi fiscali sul costo del lavoro ed altri provvedimenti urgenti ed importanti, che speriamo vengano affrontati e risolti nel più breve tempo possibile.

Il Premier continua ad ostentare sicurezza e determinazione, ma non disponendo di una maggioranza “bulgara” ed omogenea, corre il rischio di essere “strangolato” da quel nauseabondo mostro rappresentato dalla burocrazia, oltre che impallinato dalle micidiali armi del “fuoco amico”.

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