Calcio

Ancelotti: “Essere entrato nella storia del Real mi ha reso orgoglioso”

La Champions con il Real, Inzaghi al Milan, la nazionale, la Roma e il ricordo di Di Bartolomei a venti anni dalla scomparsa. Ancelotti a 360 gradi al Premio Enzo Bearzot

Mentre riceve il premio “Enzo Bearzot” al Salone d’Onore del Coni al Foro Italico Carlo Ancelotti è sereno e felice come solo un allenatore fresco campione d’Europa sa esserlo e si concede alle domande dei presenti con la solita disponibilità che gli fa onore. Così il discorso parte dal successo con il Real Madrid per arrivare ai temi di casa nostra e finire con il ricordo dolce e malinconico del suo vecchio capitano nella Roma Agostino Di Bartolomei, del quale, il 30 maggio, ricorre il ventennale della scomparsa. “Lui è sempre nei nostri pensieri e nei miei – dice Ancelotti -. Cosa potrebbe dare al calcio di oggi? Quello che diede al calcio di allora: qualità, esperienza, serietà, professionalità. Un’immagine positiva per tutti i giovani”.

Proprio con Agostino in campo, trenta anni fa, Ancelotti sfiorò la Coppa dei Campioni con la Roma, sconfitta in finale nel suo stadio dal Liverpool solo ai rigori. Una delusione atroce, per l’allora ragazzo in giallorosso, che poi è stata ampiamente ripagata dai tanti successi che ha conquistato prima da giocatore e poi da allenatore. Buon ultimo la Champions di quest’anno con il Real. “Vincerla mi ha reso molto orgoglioso – dice – al mio primo anno in panchina abbiamo fatto una stagione ottima e siamo riusciti a portare a casa la “Decima”, che era il sogno di tutti i tifosi. Essere riuscito ad entrare nella storia di questo club per me è stata la cosa più bella e significativa che mi potesse capitare”.

Poi gli chiedono se in futuro pensa di allenare la nazionale italiana. “E’ sempre un traguardo pensare di allenare la nazionale del proprio Paese – risponde – ma mi piace ancora molto stare sul campo tutti i giorni. Quando smetterò di divertirmi nel mio rapporto quotidiano con la squadra e i giocatori, chiamerò il presidente Abete e Antonello (Valentini, dg della Figc, ndr) e vedremo il da farsi. Ma quando scade il contratto di Prandelli?” chiosa scherzando.

Infine due parole sulla scelta del Milan di promuovere Inzaghi ad allenatore della prima squadra al posto di Seedorf: “Inzaghi ha un entusiasmo straordinario e ha già fatto esperienza nel settore giovanile. Conosce l’ambiente del Milan, ha le caratteristiche giuste per guidarlo e se davvero sarà l’allenatore del prossimo anno gli auguro buona fortuna”. E quando gli chiedono se c’è stata una possibilità che lui tornasse in rossonero risponde deciso: “No. Ho iniziato adesso con il Real Madrid. Poi, certo, si fa presto a dire “se non vince la finale salta”. La vittoria ha tanti padri, la sconfitta uno solo ed è sempre colpa dell’allenatore. Ma io al Real sto molto bene e spero di continuare a restarci a lungo”.

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