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Usare i beni della Russia congelati dall’UE per girarli all’Ucraina: rischiosissimo

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha invitato l’UE a utilizzare i beni russi congelati per finanziare lo sforzo bellico dell’Ucraina contro la Russia: che rischio

La Germania mette sul tavolo una proposta pesantissima: il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha invitato l’UE a utilizzare i beni russi congelati per finanziare lo sforzo bellico dell’Ucraina contro l’Orso. Questa mossa – dice – potrebbe sbloccare un prestito di 140 miliardi di euro per Kiev e dimostrare la forza di restare in partita contro l’aggressione di Mosca.

Usare i beni della Russia congelati per girarli all’Ucraina: mille insidie

Quindi, l’UE – dopo aver messo in freezer i soldi della Russia sequestrati – li metterebbe in forno per fare una torta a favore dell’Ucraina. Così che Kiev sconfigga Mosca. È una mossa rischiosissima. Anzitutto, si va a spostare l’attenzione sul denaro mentre finora le accuse e le repliche riguardavano droni e MIG, senza prove concrete anzi, finora risulterebbe tutt’altro. Secondariamente, si tratta di beni e risorse della Russia, in guerra contro l’Ucraina. Quattrini di proprietà della Federazione… Infine, con una certa abilità, dopo Macron, anche Merz riesce a far parlare di altro: gli asset russi congelati. Niente più focus sulla situazione delicatissima dal punto di vista economico e politico sia per Parigi sia per Berlino, dopo che le mosse ultra verdi dal 2019 in poi hanno dato risultati davvero insoddisfacenti: si legga su tutti la crisi in cui versa il settore auto tedesco, una volta fiore all’occhiello dell’Europa e oggi alle prese con mega tagli al personale (altri 13 mila Bosch), stop temporanei alla produzione e ristrutturazioni severissime (Volkswagen), indotto spaventato dallo tsunami di licenziamenti.

Da valutare la reazione della Russia

Sinora, con parole e armi, l’Occidente europeo ha aiutato l’Ucraina. Bloccando anche l’import del gas russo di altissima qualità e di bassissimo prezzo, con ripercussioni drammatiche sul costo dell’energia. Specie a danno delle industrie energivore: auto, siderurgia, metallurgia. Ma in questo caso si toccano asset altrui. Le cose cambiano. Denaro per comprare armi, sulla base di un coordinamento tra Bruxelles e Kiev. I prestiti sarebbero erogati investendo gli asset russi in eurobond zero coupon. Da capire pure le implicazioni di carattere giuridico a livello di diritto internazionale.

La piattaforma finanziaria Euroclear – dove sono detenuti oltre 220 miliardi di beni russi – sarebbe la depositaria dei bond. Un escamotage: nessuna confisca degli asset di Mosca dal punto di vista giuridico. A fare da garanti sarebbero i Paesi europei: le garanzie entrerebbero in campo solo se l’Ucraina non dovesse ricevere riparazioni di guerra. Per Merz il garante del prestito dovrà essere l’UE. Ricapitolando: si prendono i soldi della Russia, li si dà all’Ucraina col garante UE; e se Kiev non li ritorna, Bruxelles paga. Ossia saranno i contribuenti a versare il dovuto. Nel mentre che l’Europa è già alle prese con una recessione da paura. Quando si dice scherzare col fuoco…

Matteo Ferrari

Giornalista di cronaca e attualità con anni di esperienza sul campo, Matteo Ferrari si distingue per la capacità di raccontare la cronaca, attualità e fatti con passione ed una particolare narrazione personale. La sua penna affilata e la sua passione per la verità lo rendono un punto di riferimento per chi cerca un'informazione affidabile, approfondita e nel contempo sintetica.
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