Troppo pesante l’amore sul Pont des Arts

Il celebre ponte degli innamorati parigini subisce un crollo dovuto al peso eccessivo dei lucchetti degli innamorati

Parigi, 13 giugno –  Si chiama Pont des Arts, eppure per tutto è diventato famoso tranne che per l’etimologia del suo nome. Il ponte più celebre di Parigi è stato considerato da decenni il luogo di culto degli innamorati di tutto il mondo, il più dolce dei coronamenti per una vacanza perfetta nella città dei sogni, identificandosi così tanto in questa figura romantica al punto che quasi nessuno sa che quel nome, “des Arts” appunto, è dovuto a due fattori totalmente estranei all’amore: da una parte alla collocazione geografica del ponte sulla Senna, cioè la vicinanza con il Louvre che anticamente si chiamava Palais des Arts, ed in secondo luogo all’usanza dei pittori parigini di cercare di vendere ,proprio sul ponte, le proprie opere appena disegnate ai numerosi passanti.

Paradossale, allora, dire che a rendere famoso il Pont è stata invece l’ usanza che ha poi svalicato le Alpi arrivando fino a Ponte Milvio, a Roma: sul Pont des Arts gli innamorati di tutto il pianeta suggellano il loro amore incastrando ai parapetti i “love locks”, i “lucchetti dell’amore” ,in un’ usanza di origine militaresca che qui da noi abbiamo ben conosciuto attraverso i racconti di Federico Moccia su Step e Gin in “Ho voglia di te”. Inutile soffermarsi sulla bellezza che ne è venuta fuori col tempo: lo scintillio dei lucchetti sulla Senna regala una delle immagini più suggestive per la città del romanticismo, rappresentando un autentico nido d’amore per chi vuole sigillare ,sotto la luce dorata che illumina la Tour Eiffel a mezzanotte, la storia più importante della propria vita. Se si vuole essere davvero romantici, in realtà, non ci si accontenta nemmeno di questo primo, splendido colpo d’occhio: passare metro per metro il ponte, leggendo una dopo l’altra le dediche d’amore eterno degli innamorati di mezzo globo è, fidatevi sulla parola, una delle esperienze più toccanti di un soggiorno a Parigi. Probabilmente di quegli amori non ne sarà sopravvissuto al tempo nemmeno la metà, chi scrive non è così illuso da sperarlo, ma cosa importa? Erano amori veri in quel momento, e questo è quello che conta più di ogni altra cosa.

L’amore, però, ha il peso dei veri sentimenti: è un qualcosa di notevole, specie se si materializza attraverso qualche migliaia di lucchetti d’acciaio.

Così è notizia recente che due griglie metalliche del parapetto del ponte sono crollate a causa del troppo peso dei lucchetti, costringendo le autorità francesi a chiudere il passaggio sulla Senna, salvo riaprilo appena due giorni dopo, a lavori di riparazione ultimati.

Impiegherà invece molto più tempo per placarsi la fiammeggiante polemica accesa da chi considera la tradizione dei love locks come un oltraggio al bene pubblico ed un danno all’immagine culturale del ponte: qualche focolaio di protesta è già arrivato a Roma, alzando il livello d’attenzione sull’analogo discorso per quanto riguarda Ponte Milvio; tutto questo mentre sul Pont des Arts di Parigi, tra lucchetti, crolli e dediche, continua ad alimentarsi, per tutti gli innamorati che passano da quelle parti, il sogno di una vita intera: quello di un amore senza fine.

 

 

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