Teoria e prassi: quale delle due privilegiare?

L’interrogativo s’impone allorché le questioni di principio confliggono
con i fatti. E’ il caso delle impronte digitali imposte a
tutti i Rom, compresi i bambini. E’, senza dubbio, una necessità
ai fini delle identificazioni ma, nel contempo, un duro colpo
inferto al principio di uguaglianza. Tale principio sarebbe salvaguardato
dall’equità se le impronte fossero richieste a tutti i cittadini.
Fra l’altro, servirebbe ad identificare i bambini di cui si è persa la traccia
anche dopo molti anni dalla loro scomparsa.
Comunque, ancora non si parla di generalizzare il prelievo delle impronte digitali riservato,
attualmente, solo ai Rom. Si levano, pertanto, alte e in gran numero
le proteste per i provvedimenti discriminatori assunti dal ministro degli
Interni.
Sarebbe, di certo, agevole unirsi al coro costituito dalle associazioni
umanitarie, dall’episcopato, dall’opposizione e da tutti gli
“antirazzisti” chiamati a raccolta per protestare contro l’iniziativa del
Governo.
C’è da chiedersi, di conseguenza, quali considerazioni o
riserve impediscano una facile e suadente adesione alle ineludibili e
inoppugnabili petizioni di principio dei molti.
Fra tante incertezze, una sola certezza: è più agevole e gratificante
assumere posizioni giocate sui principi anzichè erigersi a giudici sulla
base dei fatti.
Tuttavia, se i fatti testimoniano la profonda ineguaglianza
vigente all’interno di certi campi Rom in cui trionfa la legge del più
forte, non è facile esprimere giudizi in merito alla questione.
Quello stuolo di fanciulli laceri e scalzi che si aggirano tra la gente per elemosinare
o per rubare, quelle donne sdraiate per terra con i figlioletti assiderati
o stremati dal caldo, quei campi lager della cui esistenza un
Paese civile dovrebbe vergognarsi, quelle somme ingenti versate dallo
Stato e dal Comune, che non si sa dove siano andate a finire.
Ebbene, tutti questi orrori non rappresentano altrettante violazioni dei diritti
umani? Eludere la scuola dell’obbligo, istigare a delinquere, minacciare
e seviziare i più deboli non sono, queste, violazioni delle norme
costituzionali?
Quali rimedi sono stati proposti e attuati per combattere
un fenomeno troppo a lungo tollerato?

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