Tematiche etico-sociali

Ritorniamo alla demo-sorte-crazia!

CHI CONDIVIDE IL “PORCELLUM” E IL “METODO CALIGOLA” NON PUÒ PARLARE DI DEMOCRAZIA  – SORTEGGIO DELLE CARICHE PUBBLICHE E OSTRACISMO PER I CORROTTI
 

La demo-sorte-crazia è stata realizzata nella Grecia antica quando nel 508 a.C. l’Ecclesia (assemblea popolare) di Atene approvò le riforme istituzionali.
Per controllare i poteri esercitati dall’Areopago (governo), venne istituito un nuovo organo collegiale, chiamato Bulè, composto da cinquecento membri.
La Bulè preparava i lavori dell’Ecclesia, dirigeva la politica estera e dava istruzioni ai magistrati. Gli arconti dell’Areopago (ministri) continuarono ad esercitare il potere esecutivo ma sotto il controllo della Bulè, che (a differenza dell’Areopago) rappresentava la volontà popolare, che in quell’epoca era effettivamente sovrana.
Andiamo a vedere come e da chi era composta la Bulè (straordinaria intuizione di Clistene).
Ogni anno venivano sorteggiati cinquanta cittadini in ciascuna delle dieci comunità territoriali che abitavano l’Attica. Il sorteggio era effettuato nell’ambito di una lista di candidati compilata con un metodo rigorosamente selettivo capacità professionali e morali degli aspiranti al sorteggio.
Per snellire i lavori della Bulè le mansioni erano svolte a turno da cinquanta buleuti che restavano in carica per la durata di un decimo dell’anno (circa trentasette giorni).
Ogni riunione dei cinquanta buleuti era guidata da un presidente che restava in carica un giorno soltanto ed era designato mediante sorteggio.
Qualunque cittadino onesto (anche se non era ricco) aveva la possibilità di presiedere il massimo organo dello Stato.
Vi sembra un fatto di scarso rilievo? Ma v’è di più.
Per impedire il ritorno al potere di eventuali tiranni o gruppi oligarchici, Clistene si fece promotore di una nuova legge: l’ostracismo.
Vediamo in che cosa consisteva.
L’Ecclesia, con un voto a maggioranza semplice (la metà più uno) aveva la facoltà di incidere su un coccio (òstrakon) i nomi di coloro che ambivano esercitare il potere personale a scopo di lucro.
Tale facoltà dell’Ecclesia veniva esercitata con cadenza annuale. I condannati da ostracismo erano mandati in esilio per dieci anni. Figuratevi quanti politici italiani finirebbero in esilio se fosse introdotta nel nostro ordinamento giuridico la legge dell’ostracismo.
Se spuntasse all’orizzonte un nuovo Clistene, il popolo certamente esulterebbe di gioia.
L’attuale vita politica è caratterizzata da una pluto-crazia che ha generato la numero-crazia.
In parole semplici, i miliardari possono organizzare campagne elettorali con costi faraonici e, di conseguenza, possono conquistare (o acquistare) voti in quantità tale da ottenere larghe maggioranze parlamentari. È una grave anomalia che ha svuotato il significato originario di democrazia in quanto chi non è miliardario non ha alcuna probabilità di raccogliere voti; potrebbe sperare solo di essere “nominato” (dal Caligola di turno) a qualche seggio parlamentare o a qualche incarico governativo.
Per non parlare dei voti sporchi forniti da gruppi malavitosi in cambio di “protezioni” o di appalti… truccati.
A proposito, poi, di finanziamenti illeciti, l’ex patron della Banca Popolare di Lodi, Fiorani, inquisito nell’inchiesta sulla scalata all’Antonveneta, ha riferito ai P.M. di aver dato ingenti somme di denaro ad alcuni politici per “cementare il partito di Fazio, una lobby trasversale schierata a difesa dell’allora governatore della Banca d’Italia” (Corriere della Sera, 15 febbraio 2007).
Sarà vero? Ad ogni modo, nel fragoroso silenzio degli “intellettuali” organici all’attuale establishment (incapaci di denunciare un neo-giolittismo ancor più diseducativo di quello che imperava agli inizi del Novecento), il Movimento Salvemini chiede ai dirigenti RAI e Mediaset di essere invitato ad illustrare queste proposte di riforma istituzionale nel corso di trasmissioni televisive ad hoc.
Esorta, inoltre, i legislatori italiani a trarre ispirazione dalle fonti storiche dell’antica Grecia e a rileggere attentamente le pagine che illustrano le riforme di Solone, Licurgo, Pericle e Clistene.
È l’unica via per uscire dalla melma nella quale stiamo affogando.
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