Ricordo del Valoroso Colonnello Fazio con amare considerazioni del magistrato antimafia Boemi.

BoemiConsolato Minniti, giornalista dell'”Ora della Calabria”, nei giorni scorsi ha intervistato Salvatore Boemi, storico Magistrato Antimafia…

…distintosi nella lotta alle cosche calabresi (in foto), per un ricordo del Colonnello dei Carabinieri Cosimo Fazio, deceduto per infarto a ferragosto mentre nelle funzioni di comandante della Polizia Municipale di Reggio Calabria da appena dodici giorni, coordinava le operazioni di soccorso a 160 migranti arrivati in porto a bordo di un veliero.Un ricordo affettuoso e ammirato, quindi, per un grande Combattente della Legalità caduto sul Fronte del Dovere, ambito dove Fazio ha vissuto tutta la Sua vita; Cosimo Fazio, davvero un Eroe positivo di questi anni bui! Boemi, nell’intervista, dopo cenni anche affettuosi per un’amicizia ventennale nata e coltivata sul campo d’azione comune antimafia, ha voluto raccontare: “”Fin quando Fazio indagò solo sulle cosche di ‘ndrangheta, non vi fu alcun problema. Le cose cambiarono quando iniziò ad occuparsi di colletti bianchi e della “Reggio bene”. La sua carriera fu bloccata…. Era un uomo che osservava la Legge in modo coerente ed ineguagliabile. Per noi c’era un solo modo di condurre un’inchiesta: rispetto della legge e riservatezza. Non volevamo distruggere la vita né di un professionista e neppure di un mafioso. Fazio incarnava questo stile. Pensi che fu lui a raccogliere le dichiarazioni del notaio Marrapodi, che non furono mai portate a conoscenza della stampa, e perché, diciamolo pure, voi (giornalisti) le carte le ricevete da uomini delle istituzioni e per esse intendo variegate figure. Con Fazio questo non accadeva. Siamo nel 1994-95, e Marrapodi parlò non solo dei collegamenti con le cosche De Stefano e Nirta, ma iniziò a parlare anche della “Reggio bene” (e soprattutto delle tresche massoniche tra imprenditoria-politica-istituzioni-mafia). Fin quando le indagini non furono chiuse e depositate, nessuno seppe ciò che Marrapodi stava dicendo. Di più, anche sull’inchiesta riguardante i Giudici messinesi, che portò all’arresto del Presidente del Tribunale di Messina, Fazio garantì massima riservatezza, tanto che di quell’arresto se ne scrisse solo il giorno successivo….Fazio aveva rispetto della Legge e del cittadino indagato, qualcosa che si è perso in tante Procure, anche a causa di Magistrati che stanno operando di recente. Chi ha fatto indagini in un certo modo ha avuto la carriera stroncata, anzi bloccata….Parlo, ad esempio, di un (altro) Colonnello (dei Carabinieri) che firmò 5500 pagine dell’informativa “Olimpia”; il Colonnello Angiolo Pellegrini che non ha mai avuto i gradi di Generale…. Ci rendiamo conto di cosa è accaduto ai danni di chi ha operato contro mafia e colletti bianchi in Calabria?”” Insomma, dice autorevolmente Boemi, che figure come Fazio e Pellegrini sono state vittime del senso del dovere che altri non hanno avuto come loro. Quindi, come nefasto risultato, non è una  persona sola ad essere discriminata, ma tutto un sistema efficiente di investigazione che si disperde. Secondo il Magistrato, esisterebbe un sistema per il quale o si appartiene e ci si collega a centri di potere romani, o rischi di finire nel dimenticatoio di una qualsiasi anonima situazione di impiego. Ma è possibile che tutto questo accada in apparati delicatissimi dello Stato? E’ possibile che si confermi  quello che nel suo recentissimo libro Luigi Bisignani, noto esponente delle Logge massoniche prima targate P2 e poi P4, dal titolo: “L’ uomo che sussurra ai potenti. Trent’anni di potere in Italia tra miserie, splendori e trame mai confessate”( Chiarelettere-Editore), tra le tante cose riferite, ha dichiarato di aver influito, non si sa su quali parametri di valutazione, sulla nomina di Generali e Generaloni? Tutto ciò se fosse vero, ma noi stentiamo a crederci, sarebbe estremamente allarmante per la politica di sicurezza del Paese. Il cittadino onesto, infatti, auspica che nel Comparto Sicurezza e Difesa della Repubblica vengano designati esponenti davvero competenti, preparati, coraggiosi ma soprattutto integerrimi, proprio come Cosimo Fazio e Angiolo Pellegrini, purtroppo, come apprendiamo, penalizzati per aver avuto la grande colpa di possedere ferrei principi e indefettibile schiena dritta. Mi limito a considerare: che strano Paese il nostro!!

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