Rendendo doveroso omaggio a tutti i Comandanti di Stazione nel Bicentenario dell’Arma!!

Figura basilare nell’Arma

Dalla letteratura popolare, compresa quella televisiva con il Maresciallo Rocca, apprendiamo di quella figura dell’Eroe positivo che è sempre esistita nell’immaginario popolare, perché davvero aderente alla realtà della vita in ogni dove, dalle Alpi alla Sicilia. Questi è sovente il Comandante di Stazione, figura a tutti ben nota; ma oggi, non dobbiamo parlare di Marescialli descritti magistralmente dalla penna di grandi scrittori, ovvero visti in sceneggiati televisivi, ma dobbiamo rivolgere il nostro pensiero e saluto agli oscuri ma grandi Comandanti di Stazione di ieri e di oggi avvicinandosi la data del bicentenario della secolare Quercia!

Lo abbiamo già fatto su questa testata con gli articoli  del 26 Luglio 2012: “Saluto ad un grande Comandante di Stazione Carabinieri di Roma Capitale” e, in tempi più recenti, l’8 Maggio 2014 , con “Eroi oscuri ma grandi: il Maresciallo Egeo Caposassi!

Oggi, invece, ricordiamo  il Luogotenente Vincenzo Berardi, per vent’anni  comandante della Stazione di Palagiano (TA), in servizio sino al novembre 2012, data del suo congedo, quale Vice Comandante della Tenenza di Vieste (FG), comprensorio dove ha continuato a  profondere la sua attività di eccezionale investigatore e fedele servitore dello Stato, tanto da meritare nei giorni scorsi l’Encomio qui riportato.

In quel territorio della provincia foggiana, da tempo oltremodo gravata da fenomeni di criminalità organizzata, Berardi è stato oggetto di attentati e minacce estese anche alla famiglia per la sua azione forte di tutela della legalità (tra l’altro, sulla mafia foggiana ci siamo già intrattenuti su questa testata con l’ articolo del 14 Marzo scorso: “La mafia sociale di Puglia“).

Ma per quale motivo desidero, personalmente, ricordare Vincenzo Berardi? Certamente per le sue qualità apprezzate nella mia quadriennale presenza a Taranto quale Comandante Provinciale, ma in particolare per un episodio che lo vide protagonista nell’identificare, ad appena due ore dalla consumazione di un duplice efferato omicidio, commesso in provincia di Taranto la sera del 4 novembre 1998, ai danni di due giovani dediti allo spaccio di stupefacenti, gli autori del gravissimo fatto.

Giunto sul posto, nottetempo, sebbene fuori dalla sua giurisdizione, com’era nel clima di entusiastica coesione operativa dell’epoca che faceva sì che tramite Centrale Operativa tutti i reparti sapessero quel che accadeva nell’ambito provinciale, riconosciute le vittime a lui ben note perché monitorate dalla sua Stazione con lunghe indagini e, quindi, intuito rapidamente quale poteva essere il movente, a seguito di breve consultazione con gli investigatori presenti sul posto, si portò subito nell’abitazione di tale Cosimo Orlando, che veniva fermato, mentre altro personale procedeva, su indicazioni del Berardi, al fermo di  Michele Gentile, rintracciato poco dopo. Il duplice omicidio – secondo quanto accertato all’epoca dalle indagini, avvalorate da sentenze di condanna – maturò nell’ambito di contrasti tra clan rivali per contendersi l’attività di spaccio di droga nella zona.

A questa vicenda, si riallaccia però un’altra tragica storia, quella recentissima a tutti nota perché ampiamente pubblicizzata dai media, quella del triplice omicidio in provincia di Taranto del 18 marzo scorso, dov’è stata uccisa una coppia e un bimbo di quasi tre anni, mentre sono rimasti illesi altri due bambini di 6 e 7 anni, che si trovavano nella macchina delle vittime.

Gli investigatori di oggi, da quel che si legge sulla stampa, sono certi che i killer abbiano agito per vendetta nei confronti di Cosimo Orlando, detenuto in semilibertà per la condanna per il duplice omicidio sopra ricordato, ma soprattutto perchè pretendeva di svolgere un ruolo ben più importante nel mondo della attività di spaccio delle sostanze stupefacenti nell’intera provincia tarantina.

Nell’onorare Vincenzo Berardi, rendiamo oggi doveroso omaggio a tutti gli esemplari Comandanti di Stazione che hanno nel tempo vissuto nei ranghi della normalità, e nel loro quotidiano operare hanno dato sempre continua prova di umiltà, dedizione allo Stato e tenace attaccamento al dovere!

Con questi sentimenti, ci accingiamo a celebrare il 5 giugno prossimo il bicentenario della secolare Quercia….nei secoli fedele!!

Exit mobile version