Grazie al preside della scuola di Bergamo, tra poco ci vergogneremo di chiamarci italiani!

All’istituto De Amicis, il preside vieta il presepe, ma non le vacanze, che gli consentono di non lavorare !

Roma, 6 dicembre – Lo confesso. Nel leggere l’agenzia Ansa, sono disgustato.

‘All’istituto De Amicis nel quartiere Celadina di Bergamo quest’anno non ci sarà alcun presepe. Il preside della scuola, Luciano Mastrorocco, ha vietato la realizzazione del presepe per non discriminare chi è fedele di religioni diversa da quella cattolica.’ Queste le parole del preside al Corriere di Bertgamo: “La scuola pubblica è di tutti e non va creata alcuna occasione di discriminazione. In classe ognuno può portare contributo, ma accendere un focus cerimoniale e rituale può risultare soverchiante per qualcuno, che potrebbe subire ciò che non gli appartiene. Non sono l’anticristo, ma questo è l’orientamento che ho dato all’istituto da otto anni, quando sono arrivato qui. È stato un modo per rispettare tutti”

Inutile parlare delle proteste dei genitori  che parlano di divieto assurdo: “E’ giusto far crescere i figli secondo il nostro credo, poi da grandi saranno liberi se seguirlo oppure no”.

Intanto per le 17 di oggi, ci sarà un presidio dinanzi all’Istituto Scolastico De Amicis, in via delle Tofane 1 angolo via Pace per protestare contro il divieto del preside di allestire il Presepe.

Matteo Salvini ha dichiarato che parteciperà e donerà un presepe alla scuola De Amicis, dichiarando “Pazzesco. A Istituto De Amicis di Bergamo preside vieta il presepe. È questo modello di “scuola” che dovrebbe educare nostri figli?” mentre il senatore del Nuovo Centrodestra Carlo Giovanardi ha detto “Se in Italia dovessimo seguire le farneticanti motivazioni del preside dell’Istituto De Amicis di Bergamo, tese a proibire l’allestimento di un presepe a Natale nella scuola, dovremmo abrogare la festività del 25 dicembre che quest’anno, per esempio, ricade di giovedì”. “La scuola deve essere palestra di rispetto della legalità e dei principi della nostra Costituzione e non campo di conquista per chiunque voglia imporre agli studenti la sua soverchiante visione del mondo”.

Per il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, la decisione del preside dell’istituto ‘De Amicis’ di Bergamo, è un atto irragionevole “Impedire la realizzazione di un presepe in una scuola è un atto che reputo privo di ragioni e di laicismo esasperato, che si nasconde dietro la presenza di alunni stranieri o di altre religioni, ma che nulla ha a che vedere con una sana laicità. Quella del preside dell’istituto bergamasco mi sembra una posizione irragionevole che spero sia dettata solo da un malinteso senso di laicità”. “Come stabilito anche dalla sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo del 2011 – continua Toccafondi – neppure il Crocifisso esposto nelle aule scolastiche viola il principio della laicità degli istituti educativi. Il Natale è la memoria di un fatto storico e non solo un avvenimento di fede per molti credenti. Che male può fare un simbolo come il presepe? E non sarà un caso infatti che appartenenti di altre religioni reputino opportuno che i loro figli conoscano usanze e tradizioni del Paese in cui sono venuti a vivere. Mi auguro che il preside possa riconsiderare la sua decisione, perché un vero dialogo con chi appartiene a tradizioni culturali diverse si può impostare solo valorizzando e facendo conoscere le radici più profonde della nostra identità”.

Dopo l’invasione di clandestini, ed i benpensanti stiano attenti alle parole, si parla di clandestini e non immigrati con tanti bravissimi ed onesti lavoratori degni di ogni stima e rispetto, l’Italia è stata invasa e solo chi è interessato ad interessi personali – e gli ultimi arresti nella Capitale lo hanno ribadito – può far finta di non vedere che ormai siamo diventati una nazione che non esiste più. Secondo quel signore di Bergamo, abolisca anche la parola Italia, ma siccome le feste sono cristiane, lunedì chiude la scuola? e la festa del Santo patrono? E Natale e Santo Stefano? E Pasqua dell’Angelo? e tutto il resto? Quello no, perchè gli fa comodo ed allora  non incide come discriminazione.

Sembra quasi di vedere la tavolata imbandita ed i politici, di ogni colore, mangiare fianco a fianco senza divisione alcuna!

Se quel signore disprezza il Presepe, tradizione cristiana dai tempi di San Francesco, SE NE VADA LUI non privi gli italiani della loro cultura e tradizione perchè solo lui vede discriminazione in quanto, a chi non interessa, prosegue diritto senza soffermarsi a guardarlo ed onorarlo.

Mi perdoni il sottosegretario Toccafondi, ma mi sembra che con questo tizio a capo di un istituto scolastico, abbiamo proprio “toccato il fondo!”

Vergognati, italietta, che consenti di farti derubare di  tutto ciò che era la tua cultura e tradizione, senza reagire. Chi non vuole o non accetta il Presepe, se ne vada dove non viene fatto.

Nei Paesi dove impera l’Isis, i cristiani vengono trucidati… Dicono che dobbiamo adeguarci? Allora per chi non ci condivide, nel nostro Paese, dobbiamo diventare jihadisti?

Ci pensino bene questi signori, perchè stanno portando il popolo italiano affamato  e tartassato, privo di ogni tutela con il loro interessato falso buonismo, ad un punto da cui  poi sarà difficile ritornare…

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