Nairobi. Papa Francesco al Palazzo delle Nazioni Unite. Un futuro condiviso

Nairobi, 25 novembre – L’auto grande, con i vetri scuri,  contraddistingue le persone che
contano. Ma papa Francesco non appartiene a ciò e tutto ciò non appartiene a papa Francesco.
Così una prima novità è subito apparsa agli abitanti di Nairobi.
Una cilindrata non rappresentativa ha accompagnato il pontefice fino alla consueta “papamobile” . E il papa è fra i fedeli.
Una particolarità nuova per i non africani, i danzatori che pregano al suono dei kaiamba, durante la Messa allo stadio, toccante l’immagine e molto gradevole l’ascolto.
Dopo la visita di cortesia al presidente della Repubblica, ieri dopo l’arrivo, la giornata di oggi è iniziata con l’incontro presso la Nunziatura con gli esponenti delle religioni presenti nel Paese, proseguendo con la Messa nello stadio di Kasarani.

Nel pomeriggio l’incontro con il clero, le religiose e i religiosi nel St. Mary’s School, poi il discorso al Palazzo delle Nazioni Unite.
Domani mattina la visita ai quartieri poveri, molto poveri, nati prevalentemente dalle necessità dei dipendenti delle belle abitazioni a due passi da lì: per un ricovero, dopo il lavoro, finita la colonizzazione che usava dare alloggio nelle case a chi prestava la propria opera.
Una giornata, a Nairobi, colma di temi cruciali.

Ne daremo ora solo un accenno.
Non si può strumentalizzare il nome di Dio mentre è possibile e necessario essere il Suo strumento di pace, la religiosità tiepida non si addice proprio ai sacerdoti e ai consacrati, per tutti gli uomini e le donne del mondo ci deve essere un futuro condiviso.

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