La sicurezza può essere affidata ad agenzie private?

Leggiamo sulla stampa che  a vigilare le tribune destinate a ospitare le massime Autorità dello Stato e invitati per la sfilata delle Truppe il 2 giugno in via dei Fori Imperiali, che per giorni sono state  montate e poi smontate da ditte civili e non più dal Genio Militare come negli anni passati, non ci sono stati Soldati dell’Esercito o Carabinieri o Agenti di PS , bensì vigilantes e guardie giurate private, cioè i Metronotte. Di conseguenza, il Ministero della Difesa è dovuto ricorrere a un appalto esterno, con un costo di appena.. un milione 800 mila euro.

Ma qualcuno potrebbe obiettare: i nostri bravi Soldati che sono già impiegati comunemente nella sorveglianza di obiettivi civili sensibili non avrebbero potuto provvedere a costo zero? Si, proprio quei magnifici Soldati che nel 2011 in Governo Berlusconi, addirittura per messinscena politica,furono costretti a confrontarsi a Napoli con le 790 tonnellate di “monnezza immonda” accumulate nelle periferie, con le 30 di via Chiaia, bella icona di “Napoli nobilissima”, con altre 300 di Pianura e Soccavo, unitamente alle 400 del vastissimo quartiere di Poggioreale.

Ma, considerammo all’epoca su questa testata, quell’intervento dei Soldati a Napoli non si poteva evitare? (Compatibile il profilo d’impiego dei militari con l’emergenza rifiuti a Napoli?” del 13.05.2011)

Certo che sì, anche se la politica ambientale, a Napoli, risultava come risulta ancora,  da lunghi anni, fallimentare. E questo per motivazioni di ordine storico, pratico, etico e sociale, non escluso quello del più che specifico profilo d’impiego dei Militari, che ne avrebbero dovuto sconsigliare questa tipologia di intervento. Ma nessuno dei Vertici militari fiatò, all’epoca…per ovvi motivi..di opportunità.

Fatta questa ampia premessa, ricordiamo, nel gran quadro delle  attuali problematiche delle Forze dell’Ordine dello Stato, quel che ha detto nei giorni scorsi il Vice Ministro dell’Interno, Filippo Bubbico, conversando con i giornalisti: “Non ha senso avere la Polizia che presidia le coste quando abbiamo la Guardia Costiera; non ha senso avere il servizio a mare di Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza. Bisogna riorganizzare il sistema, non per ridurre gli uomini, ma per rendere più efficace il servizio di tutela e di vigilanza che va garantita… Penso che sia doveroso agire – ha insistito Bubbico – per rendere efficace e ottimizzare la capacità operativa e non una inutile duplicazione di presenza dal momento che un posto di polizia va presidiato. Tutto questo genera uno spreco di uomini rispetto alle carenze che si manifestano nell’attività di controllo dei cittadini e del territorio”.

Grande scoperta!!

La verità vera, a parte queste esternazioni politiche, è che il pianeta sicurezza italiano lascia realmente a desiderare per l’aspetto prevenzione, la cosiddetta pubblica sicurezza svolta con il controllo del territorio; infatti, assistiamo ad una crescente paura della gente sia nelle grandi, medie e piccole città, come nelle realtà decentrate e rurali, per l’assenza di “Divise” rassicuranti.

Certo, il Pianeta sicurezza va rivisitato subito senza se e senza ma, in modo ampio e definitivo, anche scontentando gruppi di interesse elettorale…che sono tanti…

Non poche Stazioni di Carabinieri, infatti, andrebbero accorpate per assicurare una proiezione esterna assidua per 24 ore,  abolendo quelle minimali (non è certo la scritta luminosa accesa nottetempo a dare sicurezza alla gente!); occorrebbe, subito, accorpare le Centrali Operative distaccate in un’unica provinciale, in attesa della non si sa perchè contrastata Centrale Operativa unica interforze collocata in Prefettura ..

La prevenzione, ribadiamo, deve essere considerata compito primario delle Forze di polizia, da esercitare attraverso una presenza visibile, costante e massiva, supportata anche da un continuo, attento e costante esame sull’adeguatezza della dislocazione delle forze sul territorio.

Il “Poliziotto-Carabiniere di quartiere”, si è rivelato di moderata valenza, non certo risolutiva; quel che serve è un nuovo servizio integrativo del dispositivo per il controllo del territorio, volto ad effettuare anche un monitoraggio approfondito dell’ambiente che si affianchi al “controllo fisico” sviluppato dagli altri moduli operativi già in atto, nelle grandi Città come nei piccoli centri urbani e rurali.

Affermato ciò, non vorremmo che i ritardi nell’adeguare il dispositivi di prevenzione portino all’ affidamento della sicurezza ad agenzie…..così come attuato per il 2 giugno a Roma……con la prospettiva di sottrarre risorse alle Polizie a competenza generale a vantaggio di…..privati….

Meravigliati? No, siamo in Italia…!!

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