Calcio

Calcio Nations League. Italia sempre più bella

Il vaccino si chiama calcio

Roma, 19.11.2020 – Uefa Nations League, Final Four. L’Italcalcio, sbanca a Sarajevo la Bosnia 2-0 e conquista a vele spiegate la Final della competizione Europea vinta dal Portogallo nel 2019.

In attesa dei vaccini, dunque, ancora una volta è dallo sport che, in momenti difficili, all’Italia arrivano in aiuto stimolanti segnali di concretezza ed efficienza .

Proponendo il modello dall’intelligenza e della competenza in antitesi alla velleitaria improvvisazione dalla classe politica che si è eretta dirigente del Paese.

Lo sport – ed il calcio che ne è magna pars – ha dimostrato ancora una volta di sapersi gestire in autonomia , senza bisogno di alcun intervento esterno di vetrina.

Gli azzurri contro la Bosnia, hanno confermato tutto quello di ottimo che ha mostrato nelle sue precedenti occasioni ufficiali.

Ultima, il successo sulla Polonia di Lewandoksky e Szczesny.

Il progetto di crescita proposto dal C.T. Roberto Mancini, è diventata una realtà positiva assimilata da tutta la squadra.

Fine dell’improvvisazione ma idee chiarissime di come operare.

L’Italia “da sogno”, bella tecnicamente, ma soprattutto concreta, vista all’opera contro la formazione bosniaca è ancora cresciuta a Sarajevo.

E Covid 19 consentendo, è destinata ancora a far meglio.

Gli azzurri da tanti record di risultati, sono diventati portavoce di un calcio che interpreta al meglio le varie scuole calcistiche che vanno per la maggiore.

Ne sintetizzano la qualità tecnica a quella tattica, atletica.

L’Italcalcio non è più un cocervo di elementi messi insieme in base al nome , alla squadra di provenienza a fattori di convenienza , allo stato di forma, a criteri “geopolitici”, come avviene solitamente in altri settori.

Gli azzurri hanno ormai nomi e cognomi ben individuati che, consentono ai bambini di declinare a memoria la lista dei componenti, come per le altre migliori ‘Italia’ del passato.
Il gruppo è ben definito, pur rimanendo sempre aperto a nuovi (adeguati) innesti in armonia con il progetto.

MANCINI E LA SUA SQUADRA
La squadra di Mancini è ripartita in tre gruppi ed un portiere, Pierluigi Donnarumma , portento di due metri che solo a febbraio compirà 21 anni.

La difesa è composta da elementi capaci di interagire con il centrocampo. Spesso anche rifinitori offensivi.

Sono quattro. Al centro: Acerbi, stagionato esperto; Bastoni, giovanissimo lanciato da Conte.

Entrambi spregiudicati e liberi di interpretare il calcio al loro giudizio: possesso palla corto, ripartenza in contropiede, traversoni orizzontali per spostare il gioco da una fascia a l’altra; lanci lunghi per gli attaccanti.

La coppia dei Centrali azzurri ha raggiunto ormai un rendimento assai elevato e pienamente in linea con gli intendimenti calcistici del CT.

Sarà molto dura per Bonucci, esponente di un calcio antico, trovare posto in questa squadra, almeno da titolare.

Sulle fasce laterali poggia il maggior peso fisico chiedendosi di presenziare su tre zone: difesa, centrocampo ed attacco.

Per questo, Mancini si sta affidando ad Emerson e Laurenzi (anche capitano) in alternanza con Di Lorenzo.

Sul centrocampo Jorginho, Locatelli, Balletta, c’è poco da specificre oltre quanto di entusiastico esposto da ‘www.attualita.it’ all’indomani di Italia-Polonia.

Solo da sottolineare la cifra tecnica di Locatelli, il suo assist per Berardi, il gol volante di Berardi, un vero gioiello.

Tutto questo bel lavoro azzurro, trova sfogo e coronamento nel triangolo avanzato.

Settore dove Bellotti-Insigne-Bernardeschi con la loro mobilità combattiva e talento tecnico, rappresentano un magnifico terminale per arrivare alla porta avversaria.

Giocatori capaci di sacrificarsi in un perenne forcing difensivo per impedire le ripartenze avversarie e recuperare subito il possesso palla.

La prontezza e la disponibilità dei due attaccanti più laterali (Insigne e Berardi) di sostenere la propria difesa quando in difficoltà con recuperi di estremo impegno mentale e fisico.

Quindi la lucidità in fase conclusiva. Punti fissi appaiono (Immobile fermo per Corona Virus) sicuramente: Insigne leader, goleador (rete annullata) od assistman a seconda delle circostanze (vedi rete di Belotti).

Il secondo punto titolare appare proprio il Gallo una boa di riferimento generosa, capace di assorbire i colpi ed a diventare bomber anche in acrobazie come trasformare in rete il difficile assist del napoletano.

Come i difensivi anche gli esterni offensivi si devono spremere al massimo per onorare le tante responsabilità. Per loro necessaria una turnazione.

Tramite gli occhi del suo assistente Evani ed il suo amico Vialli, Mancini, per pochi minuti ha osservato Lasagna. Personaggio indubbiamente interessante.

La striscia ultrapositiva della Nazionale continua il suo incredibile cammino. Strada facendo si è guadagnata l’accesso alla Final Four europea di Nations League che ha promosso anche Francia, Spagna e Belgio.

Sorteggi il 3 dicembre. Sede al novanta per cento, per meriti acquisiti, proprio il Bel Paese con semifinali, finali per il primo ed il terzo posto a Milano e Torino nel mese di ottobre 2021.

 

Giacomo Mazzocchi

Giacomo Mazzocchi, giornalista professionista, è stato capo redattore di TuttoSport, capo della redazione sportiva di Telemontecarlo, direttore della comunicazione della Federazione Mondiale di Atletica Leggera e direttore della comunicazione della Federazione Italiana Rugby. Vanta una vasta esperienza suddivisa fra giornalismo scritto e video con direzione e gestione di giornali, pubblicazioni, redazioni televisive, telecronache, conduzioni e partecipazione televisive. Cura l'organizzazione e produzione tv di eventi e uffici stampa
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