A Palidoro, la commemorazione dell’82° Anniversario del sacrificio del V.B. M.O.V.M. “alla memoria” Salvo D’Acquisto

Presente il Comandante Generale dell’Arma, Gen. C.A. Salvatore Luongo ed il Prof. Alessandro D’Acquisto, fratello dell’Eroe

Torre di Palidoro (Fiumicino – RM), 23 settembre 2025 – Ricorre oggi l’82° anniversario del sacrificio del Vicebrigadiere dei Carabinieri Reali Salvo D’Acquisto, Medaglia d’Oro al Valor Militare “ alla memoria, a cui finalmente la Chiesa ne ha riconosciuto lo stato di Venerabile, in attesa della Beatificazione.

La cerimonia militare si è svolta nel luogo ove il Sottufficiale venne trucidato. Presente il Comandante Generale dell’Arma, Gen. C.A. Salvatore Luongo ed il Prof. Alessandro D’Acquisto, fratello dell’Eroe.


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Mentre un picchetto in armi rendeva l’onore delle armi, il Generale Luongo ha deposto una corona d’alloro al monumento dedicato al Vicebrigadiere, in segno di omaggio al coraggio e alla memoria di tutti i caduti.

La stele è stata quindi benedetta dal Cappellano Militare della Scuola Ufficiali Carabinieri, Don Domenico Vendemmiati.

Nel suo intervento, il Gen. Luongo ha sottolineato come quel sacrificio continui a ispirare l’Arma e l’intera Nazione:
«Salvo D’Acquisto, con il suo “La mia vita in cambio di quella dei prigionieri”, non salvò soltanto ventidue innocenti: donò all’Italia un simbolo eterno di coraggio, di amore per il prossimo e di rinascita morale. Oggi, la sua recente elevazione al titolo di Venerabile riconferma che quel sacrificio non fu solo un atto di eroismo, ma la più alta testimonianza di fede e di amore cristiano. Il suo esempio continua a guidare ogni giorno le donne e gli uomini dell’Arma».


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Alla cerimonia hanno partecipato Autorità civili e militari, scolaresche e i familiari degli ex ostaggi, testimoniando come il nome di Salvo D’Acquisto continui a unire generazioni sotto il segno della memoria e dell’eroismo.

A seguire, presso la Caserma “Salvo D’Acquisto” di Roma, si è tenuta la benedizione del campanile eretto per sorreggere la campana dedicata all’Eroe, che riecheggerà come richiamo costante ai valori di coraggio, dedizione e servizio incarnati dal Vicebrigadiere.

È importante ricordare, come abbiamo fatto lo scorso anno e lo faremo ancora, il significato della parola EROE, tenuto conto che i giovani – ma anche alcuni politici – a cui stiamo togliendo le nostre radici, confondono la bravura o il loro valore artistico e sportivo, usando il termine ‘eroe’.

Mi riporto ad altri miei articoli su Salvo d’Acquisto.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, un reparto di truppe tedesche dell’SS si accasermò in una vecchia caserma in uso alla Guardia di Finanza, in località Torre di Palidoro, territorio di competenza di Torrimpietra.

Il 22 settembre, mentre alcuni tedeschi ispezionavano delle casse di munizioni abbandonate, per imperizia, fecero esplodere una bomba a mano che causò la morte di due soldati ed il ferimento di altri due.

Il comandante tedesco, per non attribuire la responsabilità dell’evento ai suoi uomini, comunicò che tali morti erano dovute ad un’azione di guerriglia di partigiani, delegando immediate indagini ai Carabinieri.

L’ufficiale precisò che, se non veniva immediatamente identificato il colpevole, in forza all’ordinanza del feldmaresciallo Kesseiring emessa pochi giorni prima, (ricordiamo le morti innocenti delle Fosse Ardeatine con altri ‘eroi’) il mattino successivo avrebbe proceduto alla fucilazione di 20 persone per rappresaglia.

Il mattino successivo, infatti i tedeschi rastrellarono nel paese 22 uomini a caso, facendo loro scavare la buca dinanzi alla Torre di Palidoro, nella quale avrebbero dovuto essere sepolti. 

Il Vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, comandante interinale della locale Stazione Carabinieri per l’assenza del Maresciallo titolare, riferì al comandante tedesco l’esito delle sue indagini e della casualità del fatto.

Visto vano il tentativo di convincere l’ufficiale tedesco su quanto accaduto, Salvo D’Acquisto allora disse al comandante tedesco che l’autore “dell’attentato” era lui ricevendo, per risposta, l’ordine di allontanarsi con altri prigionieri.

Il Vicebrigadiere ribadì che il colpevole era lui e pertanto, avendo identificato l’autore dell’attentato, i prigionieri avrebbero dovuto essere liberati e fucilato il solo autore dell’azione di guerriglia.

L’ufficiale tedesco, con i suoi uomini, pur sapendo che il Vicebrigadiere era innocente ma avendo un ‘colpevole’ da comunicare ai suoi superiori, a questo punto ordinò la liberazione dei prigionieri e la fucilazione del Vicebrigadiere Salvo d’Acquisto che, con la sua vita, salvò quella delle 22 vittime designate, riscuotendo anche il rispetto dalle SS.

Gli stessi suoi carnefici, come dichiarato dai sopravvissuti, dissero “Il vostro Brigadiere è morto da eroe. Impassibile anche di fronte alla morte.”

Per questo ennesimo atto di valore dei Carabinieri (la storia dell’Arma dei Carabinieri è piena di episodi simili), Salvo d’Acquisto fu oggetto di indagine da parte della Chiesa Cattolica, delegando la Congregazione delle cause dei Santi per accertarne l’atto di valore…. Nel 1983 venne considerato “Servo di Dio”…

Il 26 febbraio 2001, l’allora Papa Giovanni Paolo II, parlando ai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma disse: la storia dell’Arma dimostra che si può raggiungere la Santità attraverso lo svolgimento del proprio dovere”.

Ma i componenti della Congregazione delle cause dei Santi, dall’alto della loro santità, nel 2007 con voto espresso a maggioranza, ha sospeso il riconoscimento a martire!!…
Quindi ‘uomini’ con potere decisionale superiore a quello di Dio che sceglie i suoi martiri.

Ma finalmente, il 25.02.2025, papa Francesco deceduto il 21 aprile 2025, ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a emanare il decreto con cui si riconosce la posizione di Venerabile a Salvo D’Acquisto, cerimonia svoltasi nella Basilica di San Paolo il 12.03.2025, in attesa della celebrazione della beatificazione.

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