Tajani: “Ho chiesto all’Iran di non attaccare le base americane e di non chiudere stretto di Hormuz”
Ho chiesto al ministro degli Esteri dell’Iran di non coinvolgere le basi americane in una possibile risposta all’attacco americano: così il ministro degli esteri Antonio Tajani a Bruxelles

Tajani: “Ho chiesto all’Iran di non attaccare le base americane e di non chiudere stretto di Hormuz”. Così il ministro degli Esteri italiano a Bruxelles in merito alle possibili ripercussioni che l’attacco americano potrebbe avere nel mondo. Interrogato sulla posizione assunta dalla Spagna nel conflitto Israele-Teheran che chiede lo stop dell’accordo commerciale con Israele e sanzioni nei suoi confronti, Tajani aggiunge: “La nostra è una posizione diversa dalla Spagna: per noi è fondamentale avere un dialogo con Israele. Grazie a questo dialogo siamo riusciti a portare fuori dalla Striscia quasi 1000 persone”.
Guerra Israele-Iran: a che punto è la notte
Il conflitto tra Iran e Israele ha subito una forte intensificazione a partire dal 13 giugno 2025, data che segna l’inizio della “terza fase” della crisi Iran-Israele del 2024. Questo segna un passaggio da una “guerra per procura” a un confronto diretto.
Il 13 giugno 2025, Israele ha lanciato un’offensiva senza precedenti contro l’Iran, colpendo centinaia di obiettivi militari e nucleari. L’obiettivo dichiarato era impedire all’Iran di dotarsi di armi nucleari.
Il 22 giugno, Israele ha continuato i raid aerei in Iran, in particolare nell’ovest del paese e a Teheran.
Gli Stati Uniti sono intervenuti direttamente nel conflitto, a fianco di Israele. Nella notte tra il 21 e il 22 giugno, gli USA hanno colpito tre siti nucleari strategici iraniani: Fordow, Natanz e Isfahan, utilizzando la potente bomba GBU-57 “bunker buster”. Il Presidente Trump ha dichiarato che questi siti sono stati “annientati”.
L’Iran ha promesso una risposta agli attacchi, in particolare a quelli statunitensi sui siti nucleari. Teheran ha lanciato una nuova ondata di missili e droni contro Israele. Sirene di allarme sono suonate in diverse città israeliane, incluse Tel Aviv e Gerusalemme, e missili hanno colpito infrastrutture e aree residenziali, causando feriti. Ha lanciato missili anche contro basi militari statunitensi in Qatar e Iraq, sebbene la maggior parte siano stati intercettati. L’operazione è stata chiamata “Benedizione della Vittoria”.
Il Bahrein e il Qatar hanno temporaneamente chiuso il loro spazio aereo in seguito agli attacchi. L’Iran ha richiesto l’aiuto della Russia di Vladimir Putin e ha minacciato di chiudere lo Stretto di Hormuz. Le autorità iraniane hanno riportato esplosioni nella città di Ahvaz (sud-ovest) e l’attivazione delle difese aeree.
Posizione dell’Italia
L’Italia, tramite il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha adottato una posizione di de-escalation. Le basi militari americane in Italia (come Sigonella, Aviano, Ghedi e Camp Darby) sono in stato di massima allerta (“Charlie”), ma gli esperti ritengono improbabile che l’Iran porti il conflitto al di fuori del Medio Oriente colpendo direttamente l’Italia.