Una tappa significativa sulla transizione energetica arriva dal Gruppo Stellantis che ferma la produzione di motori diesel e benzina nello stabilimento di Française de Mécanique a Douvrin, in Francia. Secondo le comunicazioni sindacali, la produzione dei motori diesel DV5 (BlueHDi 1.5 litri) cesserà il 1° novembre prossimo. Successivamente, verrà fermata anche la produzione dei motori benzina EB (PureTech 1.2 litri).
Il futuro dei lavoratori a Douvrin sarà sulla nuova fabbrica di batterie
Le organizzazioni sindacali CGT e CFE-CGC prevedono la dismissione graduale e la chiusura dell’impianto nel corso del 2026. Stellantis, tuttavia, ha chiarito di non aver fissato una data di chiusura, bensì di aver anticipato gli effetti della transizione energetica riallocando le attività. A Douvrin, infatti, è stata creata la prima gigafactory di batterie di ACC (Automotive Cells Company), una joint venture tra Saft, Stellantis, TotalEnergies e Mercedes-Benz, situata nelle immediate vicinanze dello stabilimento storico. Questa nuova fabbrica, che a breve avvierà una nuova struttura con una capacità massima annuale di 8 GWh, ha già assunto 330 ex dipendenti dell’impianto Stellantis e ne assumerà altri tra i circa 350 addetti alla produzione di motori endotermici. Per i lavoratori che non desiderano passare alla Gigafactory, Stellantis si è impegnata a favorire il trasferimento presso altri impianti del gruppo nella regione, come Hordain e Valenciennes.
Riconversione e Riqualificazione: il caso di Douvrin è emblematico di come la transizione energetica possa avere un impatto diretto sulla forza lavoro. La creazione della gigafactory di batterie di ACC nelle immediate vicinanze non è una coincidenza, ma una strategia per riqualificare e riallocare i dipendenti dello stabilimento storico. Questo approccio, che include il trasferimento di centinaia di lavoratori alla nuova fabbrica di batterie e l’offerta di ricollocazioni in altri impianti Stellantis, sarà cruciale per una transizione giusta.
Transizione energetica storica, stop produzione motori diesel
La dismissione graduale dello stabilimento di Douvrin rappresenta un momento storico. La fabbrica Française de Mécanique, fondata nel 1969 da Peugeot e Renault, ha prodotto oltre 40 milioni di motori in 50 anni, segnando un’epoca nell’industria automobilistica francese. Nonostante queste decisioni, la produzione di motori diesel e benzina in Francia dovrebbe continuare presso lo stabilimento di Trémery, nella regione del Grand Est.
Il caso di Douvrin rappresenta la sfida e l’opportunità di reinventarsi in un contesto di profondo cambiamento. Da un lato, c’è la fine di un’epoca gloriosa per i motori a combustione, con la conseguente necessità di gestire la chiusura di impianti storici e l’impatto sociale sui lavoratori. Dall’altro, c’è l’opportunità di creare nuove filiere produttive, come quelle legate alle batterie, che non solo generano nuovi posti di lavoro ma posizionano l’Europa, e in questo caso la Francia, al centro dell’innovazione tecnologica. La capacità di Stellantis di anticipare gli effetti della transizione energetica e di rispondere con una strategia di riallocazione e riqualificazione della forza lavoro è un esempio di come le grandi aziende possano affrontare queste sfide.
C’è anche da dire che il successo a lungo termine di queste iniziative dipenderà dalla capacità di garantire che la transizione sia inclusiva e che i lavoratori possano effettivamente trovare stabilità occupazionale in un settore in rapida evoluzione, ovviamente acquisendo le nuove competenze richieste. Dall’altra parte c’è un mercato, soprattutto italiano, che non totalmente favorevole all’elettrico per i motivi motivi noti a tutti: costi maggiori delle auto (lo stesso modello di auto elettrica costa mediamente +20/35%), difficoltà di ricarica (pochi punti di ricarica sul territorio), costo della ricarica eccessivo sulle colonnine FAST/DC, necessità di programmare le ricariche e le soste sui viaggi di oltre 300/400 km. Senza ovviamente dimenticare i pro dell’auto elettrica, come bassi costi di manutenzione (praticamente ridotti a zero), piacevolezza di guida, basso costo per l’energia se ricarica a casa o utenza aziendale, ecc ecc.