Roberto Duran e la celebre frase: “no mas”.
Ricordo di una grande sfida avvolta nel mistero.

Roma, 25 novembre 2025.
Ci sono degli eventi nella storia dello sport che vengono ricordati più per un singolo episodio in se che non per il risultato effettivo dell’atleta o della squadra.
Ai mondiali di ciclismo del 1972 ricordiamo il dramma di Franco Bitossi, che perde la gara a cinque metri dal traguardo, piuttosto che il trionfo di Marino Basso.
Ai mondiali di calcio del 1970, nell’incontro tra gli inglesi Campioni uscenti ed i brasiliani futuri vincitori della Coppa Rimet, si ricorda la “parata del secolo” di Gordon Banks piuttosto che la vittoria per 1-0 dei sudamericani.
Il 25 novembre del 1980, quarantacinque anni fa, al Superdome di New Orleans, la città del jazz, va in scena la rivincita del titolo mondiale dei pesi welter di pugilato tra il panamense Roberto Duran, detentore, e l’americano Ray “Sugar” Leonard, sfidante.
E’ un match molto atteso in virtù del fatto che appena cinque mesi prima Duran conquista la corona mondiale proprio contro il suo più acerrimo nemico, a Montreal.
L’americano, molto tecnico, danza sul ring come Alì ma Duran gli impedisce tale tattica andando sempre all’attacco convincendo i tre giudici ad assegnargli la vittoria all’unanimità.
Leonard, di cinque anni più giovane, cambia strategia nella rivincita e manda sistematicamente a vuoto il rivale con le sue finte eseguendo un piano perfetto in tutti i particolari.
Duran non riesce a prenderlo mai e per un picchiatore come lui è decisamente frustrante, da perdere la testa.
E’ un monologo dello sfidante per le prime sette riprese e dopo 2’44’’ dell’ottava ripresa il campione improvvisamente alza le braccia, gira le spalle, e urla la frase: <no mas> (“basta”).
Due parole che diventano uno dei ritornelli più famosi della storia del pugilato.
Nel momento in cui l’arbitro ferma l’incontro Duran è in svantaggio ai punti, niente di irreparabile però a quattro riprese dalla fine.
La testimonianza della frase espressa da Duran è attribuita al telecronista Howard Cosell, amico e cantore di Alì nel celeberrimo “Rumble in the Jungle” del 1974.
Duran, soprannominato Manos de Piedra (Mani di pietra), leggenda di Panama, più importante di Noriega, leader militare di quel tempo del suo Paese, che non si è mai arreso a nessuno, ha veramente detto basta?
Duran non ha mai confermato di aver proferito tale frase e qualche maligno ci mette del pepe ipotizzando tra i due campioni l’ipotesi di un terzo match.
E ci sarà una terza sfida tra i due, seppur nove anni dopo, nel dicembre 1989, nella categoria dei supermedi, al limite dei 73,4 kg.,che Leonard vince facilmente contro uno spento Duran arrivato svuotato ai 38 anni d’età.
Manos de Piedra, 74 anni oggi, porta a compimento una carriera fatta di 119 incontri, durata 34 anni dal 1968 al 2001 (!), 116 vinti e 13 persi, essendo il primo pugile a diventare Campione del mondo in quattro categorie, leggeri, welter, superwelter e medi; un’escursione fisica del panamense dai 61 ai 73 kg.
Un’epoca pugilistica irripetibile se consideriamo che oltre a Duran e Leonard, in quegli anni, abbiamo assistito a scontri epici ammirando gente come Thomas Hearns e Marvin Hagler…
FOTO: Locandina Leonard-Duran Superdome New Orleans.


