Il fu Sandro Ciotti

Uno dei giornalisti sportivi più grandi che abbiamo avuto.

Roma, 18 luglio 2025 – Ventidue anni fa, in questo giorno, ci lasciava Sandro Ciotti.
Uno dei giornalisti sportivi più grandi che abbiamo avuto.
Protagonista, insieme al suo alter ego Enrico Ameri e a tutti i loro colleghi di quel “Tutto il calcio minuto per minuto”, che ci riempiva le domeniche pomeriggio quando le partite di campionato si giocavano tutte insieme ed erano trasmesse solo alla radio.
Attraverso la sua voce, però, era come se le vedessimo, tanto era bravo a descrivere la cornice in cui si svolgevano.
La ventilazione è apprezzabile, il campo verde è perfetto come un tavolo da biliardo, il cielo plumbeo si appresta a scaricare su di noi le saette di Giove…
E così via, con immagini in parole figlie della sua grande cultura e della sua padronanza della lingua italiana.
Ciotti non sbagliava mai un congiuntivo, tanto per dire.
La voce resa roca ed inconfondibile dalle mille sigarette fumate.
Le camicie con i collettoni come andavano negli anni ’70.
La cravatta col nodone, figlio anch’esso della moda dell’epoca, messa d’inverno sotto al gilet.
Che solo a volte indossava al posto della giacca.
La passione per il jazz e le suonate, tra amici, al piano.
La personalità eccezionale ed autorevole che è solo dei grandi come lui.
Che sanno bene che il calcio non va strillato ma raccontato e che gli aggettivi strabordanti e le iperbole vanno usati solo se strettamente necessario.
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