Il calcio brasiliano di Mario Mattioli
Tra il 1979 e il 1980 scoprimmo il football bailado grazie al telecronista sportivo del “Go Go Go Go Gooooool”

Roma, 17 giugno 2025 – In questi giorni, negli Stati Uniti, si sta giocando il primo Mondiale per Club della storia, ovviamente teletrasmesso, perché ormai in Tv si vede tutto.
Mica come una volta, quando non si vedeva quasi niente in Tv.
Come ci ricordiamo bene noi appassionati che siamo ormai vicini alla sessantina o oltre.
Tra il 1979 e il 1980, infatti, la nostra fame di calcio fu un po’ attenuata da una trasmissione che si intitolava “Calcio spettacolo brasiliano” grazie alla quale potevamo vedere le partite del campionato brasiliano.
A Roma si vedeva nel primo pomeriggio in varie emittenti televisive locali, che proprio in quegli anni stavano prendendo piede, rompendo, così, il monopolio della Rai.
Il telecronista di quelle partite era Mario Mattioli, che dopo aver fatto quella eccezionale palestra e gavetta è diventato uno dei giornalisti sportivi più famosi della stessa Rai.
Fu lui, in pratica, il primo telecronista del calcio brasiliano ed è grazie a lui che conoscemmo le squadre più importanti di quel Paese.
Soprattutto il Flamengo che a quei tempi vinceva tutto (nella foto), quello di Zico, Junior e Paulo Cesar Carpegiani, un nome indimenticabile come quello di Roberto Dinamite del Vasco da Gama.
E poi il Corinthians di Socrates, l’Atletico Mineiro di Toninho Cerezo, la Fluminense che dava vita al più acceso dei derby di Rio con il Flamengo (noto come il “Fla-Flu”) ed era stata fondata dagli emigranti italiani.
Per questo aveva la maglia con gli stessi colori della nostra bandiera, a righe verticali bianche, rosse e verdi.
Campioni e squadre indimenticabili come le stesse telecronache di Mattioli, che le faceva con il suo inconfondibile accento emiliano imitando i telecronisti brasiliani.
Soprattutto quando dopo il gol strillava: “Go Go Go Go Goooooool”, alla brasiliana, appunto.
Una cosa che da noi non si conosceva proprio, viste le ingessate telecronache offerte dai giornalisti della Rai, rispettosi del cliché dell’azienda.
Bellissima la sigla d’apertura del programma, “Carnival”, cantata da Antonio Infantino.
Solo un omonimo dell’attuale presidente della FIFA che si è inventato questo Mondiale per Club 2025.