Racconti di sport

Dio, curva e Cosenza

Addio a Padre Fedele Bisceglia, il frate ultrà della squadra calabrese

Roma, 13 agosto 2025 – Per Padre Fedele Bisceglia Dio era la guida, la curva la casa, il Cosenza e i suoi ultras la famiglia.

Chi ha frequentato il mondo ultras negli anni ’80 sa bene di cosa parliamo quando scriviamo queste parole a proposito di Padre Fedele Bisceglia.

Il frate ultrà del Cosenza che era diventato una figura iconica per tutte le curve d’Italia perché lui, della sua curva, era il vero leader.

L’uomo che lanciava i cori a favore della sua squadra e, qualche volta, anche contro quelle avversarie, perché la sua mentalità era davvero quella dell’ultrà.

Padre Fedele Bisceglia viveva il Cosenza in maniera passionale, con tutto se stesso, proprio come viveva la fede, che lo aveva salvato dal dramma esistenziale dopo la perdita della mamma quando aveva solo sei anni.

Una fede profonda che lo aveva spinto a diventare frate cappuccino e a dedicarsi agli altri con tutto se stesso, soprattutto se poveri e bisognosi.

Da vero missionario qual’era aveva portato molti aiuti in Africa, negli anni ’80 anche con molti ultras del suo Cosenza e di altre squadre al seguito, per sostenere quelle popolazioni dimenticate da tutti.

Aveva dato vita ad una comunità di aiuto e recupero per chiunque avesse bisogno di lui.

Nell’85 aveva promosso un grande raduno tra gli ultras di tutta Italia perché quando era in seminario e giocava a pallone da centravanti aveva capito che, al di là delle rivalità, il calcio deve comunque unire.

Quel calcio che, per Padre Fedele, era lo strumento migliore per parlare ai giovani e riportarli sulla retta via se, da questa, avevano deragliato.

Anche per questo lo si vedeva sempre al centro della sua curva, in piedi, barba e capelli bianchi, saio marrone con il cordone in vita, sciarpa rossoblu del Cosenza al collo e megafono in mano.

Un capo eccezionale per tutti i suoi ragazzi, come amava chiamarli. Un’icona del tifo ultras di quegli anni.

Oggi ci ha lasciato, ad 87 anni, dopo una vita intensa e bella, che neanche l’accusa di abusi sessuali su una suora che gli era stata mossa aveva scalfito, perché nel processo era stato poi assolto con formula piena, visto che il fatto non sussisteva.

Padre Fedele Bisceglia è stato una sorta di Fra’ Tac del nostro calcio, in cui è stato la personificazione del Fra’ Tac che aiutava Robin Hood a rubare ai ricchi per donare ai poveri.

Padre Fedele rubava lo sguardo e la simpatia di tutti noi e donava tutto se stesso a chi aveva veramente bisogno di lui nella vita, difficile, che viveva ogni giorno.

Anche al Cosenza ha dato tutto il suo entusiasmo, perché per la sua squadra era davvero il dodicesimo uomo in campo.

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