RASSEGNA TEATRALE DI SPETTACOLI A ROMA

Alcuni ottimi spettacoli in scena nei teatri della Capitale


Stanze Segrete, Servo e Padrone: In scena a Stanze Segrete un atto unico di Massimo Roberto Beato, liberamente ispirato al romanzo “Il servo” di Robin Maugham, con Massimo Roberto Beato Giacomo Rabbi, Monica Belardinelli,  Nicoletta la Terra, con la regia di Jacopo Bezzi. Le figure complementari del servo e del padrone rappresentano l’archetipo della sudditanza e della prevaricazione di un individuo sull’altro: Tony, il padrone decadente, appartiene ad un’antica e nobile casata inglese, ma è esistenzialmente solo. Quando assume da borghese ma non da aristocratico il solo cameriere Hugo, questi rapidamente capisce la situazione di oggettiva debolezza psicologica del padrone e la sua profonda incapacità di gestire le cose del suo mondo con efficace essenzialità. Con una logica assolutamente imprevedibile e con giochi spietati di dominio e di potere, il servo riesce a sostituirsi progressivamente al padrone ribaltandone il ruolo, a suo totale favore, cosicché il servo vive la figura del padrone e il padrone subisce quella del servo. Un racconto snello e asciutto, più ricco e compiuto che non il pregevole e insuperato film del 1963 con un indiscusso Dirk Bogarde che nella leggenda suggerisce a Losey di trarne una pellicola da una incompiuta sceneggiatura di Pinter.“ Il servo” è un testo ricco di suggestioni e di anticipazioni in una moderna e critica esplorazione del mondo intellettuale inglese, delle sue frustrazioni, delle sue lotte di potere, delle sue ipocrisie e rivalità maschili. In scena la casa diventa la protagonista assoluta insieme alla storia in cui contano silenzi, assenze, negazioni, pretese, la casa, le stanze.  Un gioco di potere che avviene tra i personaggi a due a due vittime e carnefici di se stessi, essenze isolate senza soluzione, forse con qualche rivelazione.

Teatro delle Muse, Cyrano: Dopo il bel successo di Romeo e Giulietta, il bravo Mimmo Strati dirige una nuova divertente commedia in scena al Teatro delle Muse, in via Forlì, fino al 21 febbraio: si intitola Cyrano, dacci una mano, scritta a quattro mani dallo stesso Strati e da Alberto Bognanni, ed interpretata molto bene da Cesare Cesarini, Titti Lanzetta, Ludovica Leo, Maia Orienti, Giuseppe Quinci, Stefano Scaramuzzino, Francesco Trifilio e lo stesso Strati. La vicenda si svolge in un teatro abbandonato nella periferia di Roma: un prete speciale ha deciso di riaprire il teatro mettendo in scena uno spettacolo di beneficenza imperniato su Cyrano. Ma il prete, come attori trova: un elettricista proletario con poca voglia di lavorare, un aggressivo muratore calabrese, una studentessa timida e con poca fiducia in se stessa, due attricette tanto carine quanto povere, ed un giovane attore televisivo poco conosciuto; per fortuna, ad aiutare il prete e la combriccola arriva un vecchio attore di film western, ridotto ormai a barbone senza fissa dimora. In tutto questo, attori e attrici riusciranno a scoprire il meraviglioso personaggio di Cyrano, una voce sempre fuori dal coro, che ha fatto della libertà il suo stile di vita!

Teatro Golden
, Evil Bar : Fino al 26 febbraio il Teatro Golden si trasforma nel locale più alla moda di Roma ospitando la commedia musicale Evil Bar, interpretata da  Valeria Monetti, Silvia Delfino, Elena Ronchetti e Giorgia Massaro, scritta da Gianni Quinto e Massimo Natale, musiche e arrangiamento musicale Roberto Colavalle coreografie di Manolo Casalino, regia di Massimo Natale. Uno spettacolo musicale che ricorda per atmosfere ed  ambientazione un noto film americano. Gli spettatori avranno la sorpresa di essere accolti a teatro con un vero e proprio Happy Hour, servito prima dell’inizio dello spettacolo! L’Evil Bar è un locale glamour della capitale gestito da Barbara, una donna in carriera, che è riuscita a metter su un posto mai visto prima, in cui lavorano solo donne, capaci di cimentarsi in numeri musicali coreografati, mentre servono ai tavoli i loro clienti/spettatori. Le quattro donne, oltre ad essere colleghe, sono anche grandi amiche e nei momenti di apertura e chiusura del locale si confidano, si confrontano, tutte e quattro rispettando le poche regole tacite che esistono fra loro: il diritto di scherzare fra loro, senza prendersi mai troppo sul serio, anche quando in realtà, un po’ di serietà ci vorrebbe. Tutto va bene, fino al momento in cui Barbara confida alle tre che il proprietario del locale, Andrea, ha deciso di ridurre di un elemento il personale, ed ha lasciato alla stessa Barbara il compito di decidere chi deve andare via. Da quel momento, di scherzare non avrà più voglia nessuno, e la difficile convivenza in attesa che la sentenza sarà emanata, si trasformerà in un guerra al massacro in cui ciascuna di loro tirerà fuori gli scheletri dall’armadio delle altre tre.

Teatro Belli
, Emanuele Salce: Torna in scena un bel successo delle recenti stagioni, ovvero Mumble Mumble, le confessioni di un orfano d’arte, scritto da Emanuele Salce e Andrea Pergolari, ed interpretato dallo stesso Salce con Paolo Giommarelli. Questa piece propone l’ambizioso tentativo del protagonista di combinare l’attrazione per una verità assoluta, il contatto con la relatività dell’esistente, le pulsioni sessuali ed un irrefrenabile bisogno di liberazione! Con il controcanto ironico e discreto di un personaggio-spettatore, ora complice ora provocatore, si assiste ad una pubblica confessione di sogni, incubi ed ossessioni, tutti implacabilmente nel segno dell’amore e della morte, ovvero delle due pulsioni primarie complementari che stringono d’assedio ogni individuo dall’alba dei tempi, come dicevano i greci: eros e thanatos! Il bravo e coinvolgente Salce riesce a trasmettere al pubblico molto attento e consapevole, la sua testimonianza, consapevolmente devastata: quella di un figlio d’arte partecipe di un mondo assurdamente logico.

   Death and Dancing : Dopo il fortunato debutto al Teatro Libero di Milano, arriva al Furio Camillo la piece Death and Dancing di Claire Dowie, scrittrice, attrice, poetessa, e una delle figure più anticonformiste del teatro contemporaneo.  Il testo, già presentato nel 1999 nell’ambito della Rassegna Garofano Verde al Belli, è interpretato dai bravi attori Paola Giglio e Mirko Ciotta (anche regista)e rappresenta uno spaccato della realtà omosessuale inglese e americana negli anni ’80 e ’90 che molto ricorda la situazione attuale italiana. Ma non ci si inganni: nel testo della Dowie l’omosessualità, con le sue piccole e grandi storie di amori, affetti, amicizie, è prima di tutto un pretesto per riflettere su questioni profonde che ci riguardano tutti.  Un’occasione per porci domande tutt’altro che scontate legate alla nostra identità, non solo sessuale, ai nostri progetti di vita, al nostro modo di rapportarci con gli altri. Sai chi sei veramente? Sai dove stai andando? La storia è quella di un incontro di caratteri: da una parte un ragazzo americano in Inghilterra per studio, dall’altra una ragazza inglese orfana, della sua stessa età. Lei spregiudicata, lui bacchettone, giocano con le loro identità sessuali. Lei si diverte a metterlo in crisi per farlo sentire libero, fino a quando lui non decide di farsi incasellare come la società vuole. Si ritroveranno dopo molti anni cambiati dal tempo ma non nel legame affettivo che avevano costruito anni prima. Uno spettacolo che procede tra scambi di ruolo e giochi di identità, ironico e ricco di riflessioni sulla propria vita fatte sempre con un sorriso a mezza bocca, messo in scena da un regista esordiente, diplomato alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, che ha già lavorato con Luca Ronconi, e un’attrice diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, reduce da una tournée con Paolo Bonacelli.

Teatro Keiros, Penelope : Torna nel piccolo ma grazioso Teatro Keiros, in via Padova, un successo delle passate stagioni, I fili di Penelope, scritto ed interpretato dalla brava Tiziana Scrocca, con la regia di Chiara Casarico e con le musiche dal vivo eseguite da Roberto Mazzoli. Questo spettacolo ha vinto i premi Ermo Colle di Parma e Le Voci dell’Anima di Rimini, ed ha svolto anche una lunga tournèe in tutta Italia. Penelope è ovviamente un simbolo e rappresenta la forza di chi resiste, di chi tiene sempre vivo il ricordo e con esso l’amore, di chi cura e protegge la propria umanità. Penelope aspetta e tesse il mantello, e con esso tante storie che parlano di Ulisse, ne giustificano l’assenza, e cercano di trattenere il tempo, sbeffeggiando la solitudine, e allontanando la morte. E ogni notte il mantello viene sfilato, perché il mantello non può essere terminato fino a che Ulisse non sia tornato, e Ulisse tornerà di sicuro, perché Penelope lo aspetta!

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