Raccontare la Magnani al Teatro dell’Orologio

Dal 20 ottobre al 2 novembre la  Compagnia Teatro IT Presenta “Raccontare la Magnani”,

di Mario Moretti, con Annalisa Biancofiore, Priscilla Micol Marino, Elisa Pavolini e Sara Platania. Al pianoforte e fisarmonica Alfredo Messina . Regia di Annalisa Biancofiore. In occasione del centenario della nascita di Anna Magnani ritorna a Roma, con il sostegno del Primo Municipio, “Raccontare la Magnani”, lo spettacolo che Mario Moretti ha dedicato alla grande attrice. Dopo tre lunghi viaggi attorno al suo mondo -“Raccontare Nannarella” 1987, “Anna verrà” 1997, “Raccontare la Magnani” 2007 – la mitica Nannarella riprende vita per la quarta volta in una edizione che può essere considerata una variazione sul tema della creatività delle donne. Come è noto, le amicizie al femminile non sono mai state il forte della Magnani: eppure sono state proprio le donne – alcune rare, come Suso Cecchi D’Amico – le prime ad intuire la pienezza di una personalità unica.  La vita, l’arte, il temperamento, in una parola, la leggenda della Magnani, viene qui affidata al racconto teatrale di quattro attrici che, intrepidamente, se ne appropriano secondo un’angolazione del tutto particolare. Non si tratta di una biografia, almeno non nel senso proprio del termine, ma piuttosto di un libero assemblaggio di frammenti non ordinati cronologicamente e al di fuori di ogni logica narrativa. Il teatro diventa, naturalmente, il terreno d’incontro: non va dimenticato che la predilezione dell’attrice verso la scena le faceva dire, a conclusione della sua strepitosa carriera: “ Beh, penso di essere soprattutto un’attrice di teatro”. Lo stacco musicale, i brani del repertorio della Magnani, la sua esplosiva esperienza cinematografica e la sua corrispondenza, costituiscono il tessuto connettivo dello spettacolo. A completare una sorta di rigenerazione dell’epoca legata alla Magnani non mancano le canzoni e le parodie attinte al mondo glorioso, rigorosamente maschilista, dell’avanspettacolo. La discesa di quattro giovani interpreti in questo universo può anche assumere un altro significato: può essere vista come la conferma di quel segno nuovo che vede la riaffermazione della donna in tutti i campi dell’arte scenica, oggi.

 
 
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