Provaci ancora Sam.

Woody Allen super, con l'aiuto di Bogart...

Roma, 20 gennaio 2023.

 

La ricorrenza.

Mezzo secolo fa, oggi, esce nei nostri cinema Provaci ancora, Sam diretto da Herbert Ross, tratto da un’opera teatrale di Woody Allen.

La storia.

Sam è un critico cinematografico, residente a San Francisco, fresco di divorzio dalla moglie che lo accusa di “insufficienza di risate” nella loro vita coniugale.

Sam è depresso, senza il sostegno del suo psicanalista, ricorre all’aiuto di una coppia di suoi amici più cari, Linda e Dick.

La coppia si sforza inizialmente di presentare quante più donne possibili a Sam, nel tentativo di stimolarlo a reagire e ricostruirsi un nuovo percorso.

Il problema però non è di facile risoluzione perché Sam è alquanto goffo, imbranato, e quando sembra che le cose funzionino c’è sempre il fallimento in agguato.

Al di là degli atteggiamenti Sam non è proprio paragonabile a Gary Cooper e nelle sue allucinazioni si trova a parlare col suo idolo Bogart, che gli appare nelle varie circostanze.

Per ogni donna che gli viene presentata Sam indossa una maschera, incalzato dai consigli di Bogart, che non riesce a sostenere per colpa delle sue insicurezze.

L’aiuto dei due amici è costante, in maggior misura con Linda sempre più s’instaura un’intimità che Sam comincia a considerare.

Anche Linda, considerando che Dick è spesso lontano per motivi di lavoro, si sente attratta da Sam che con lei ha un comportamento naturale senza indossare maschere.

Tutti e due arrivano a dichiararsi reciprocamente innamorati e stavolta per Sam senza l’aiuto di Bogart

I sensi di colpa però non tardano a manifestarsi, con Dick ignaro della situazione, ma Linda, pur soffrendo, decide di rimanere col marito.

Sam ricalca il finale di Casablanca, si libera del fantasma di Bogart che si complimenta con lui mentre in sottofondo si sente il motivo storico di As Time Goes By.

Curiosità.

Come già accennato Herbert Ross riprende l’opera teatrale di Woody Allen con tutta una serie di infiltrazioni, suggerite dallo stesso Allen, relative alla ricerca della donna ideale per Sam.

Ben congegnati gli ambienti e le situazioni comiche che caratterizzano la goffaggine del protagonista, con la sottolineatura di un problema di fondo.

Lo snodo tra quanto di più vicino è rappresentato dall’amore della donna del migliore amico a quanto di più lontano è dato da lei stessa come migliore amica.

La pellicola è una giusta miscela nel racconto delle complessità sentimentali di Sam con la nevrosi e la presenza impacciata dello stesso.

Protagonisti.

Woody Allen mattatore nel ruolo di Sam, inarrivabile nel comunicare e nel giocare con i suoi difetti, accentuato il tutto dalla sua maschera.

Geniale il confronto continuo con la sua psicosi, Bogart con l’immancabile sigaretta a mezza bocca, sempre nell’indelebile ricordo del cult Casablanca.

Diane Keaton è Linda in una parte apparentemente non difficile ma che rivela la perfetta simbiosi artistica con Allen.

Tony Roberts è Dick, mentre le apparizioni di Bogart sono di Jerry Lacy.

Come in più di una occasione abbiamo segnalato, il doppiaggio italiano è eccellente con lo storico Oreste Lionello, omologo di Allen, e l’altrettanto ottimo referente di Bogart in Paolo Ferrari.

Al di là della connotazione di Allen, come cineasta impegnato in parecchie produzioni, ritengo che la performance in questione sia la migliore in senso assoluto.

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