Notorious-L’amante perduta.

Storia d'amore e spionaggio del maestro Hitchcock.

Roma, 30 ottobre 2022.

 

La ricorrenza.

Settantacinque anni fa sugli schermi italiani arriva il film Notorious-L’amante perduta, diretto dal maestro del brivido: Alfred Htchcock.

La storia.

Siamo nel 1946 ed il secondo conflitto mondiale è cessato ormai da un anno ed è tempo di processi per chi ha collaborato con i nazisti.

Elena Huberman è la figlia di un collaborazionista tedesco ed assiste, negli Stati Uniti, alla condanna a vent’anni di carcere del padre.

Passano alcuni giorni ed Elena partecipa ad una festa dove conosce un giovane attraente e misterioso.

Costui si chiama Devlin, è un agente segreto e non a caso si trova in quel contesto perché chiede ad Elena di partecipare ad una missione delicata per conto del governo americano.

Si tratta di volare in Brasile per smascherare un complotto filonazista, ad opera di nostalgici del Terzo Reich scampati in qualche modo alla cattura al termine della seconda guerra mondiale.

Elena è sinceramente attratta da Devlin, che dal canto suo rimane abbastanza freddo, ed accetta l’incarico avendo in animo di riscattare la condotta del padre.

Le operazioni si spostano a Rio de Janeiro e le informazioni che Elena deve carpire fanno capo ad Alessio Sebastian, da sempre affascinato da Elena, vecchio amico del padre.

Devlin periodicamente incontra Elena per eventuali aggiornamenti della situazione, tra cui l’inattesa richiesta di matrimonio che Alessio formula alla stessa Elena.

C’è dell’imbarazzo tra Elena e Devlin con quest’ultimo, unitamente ai vertici dei servizi segreti, che da parere favorevole all’opportunità del matrimonio.

Elena è innamorata di Devlin ed è delusa dalla freddezza del suo atteggiamento, tuttavia man mano che passano i giorni lo stesso Devlin rivede molto dei suoi comportamenti.

Elena, come moglie di Alessio, è partecipe dei ripetuti incontri del marito con i suoi più fidati amici e scopre che nella cantina della loro villa c’è qualcosa di strano.

Qualche tempo dopo Elena ed Alessio organizzano un sontuoso ricevimento dove viene invitato anche Devlin che, imbeccato da Elena, deve indagare su quello che si trova nel sotterraneo.

I convenevoli tra Devlin ed Alessio sono quanto di più formale impone il protocollo, con Alessio che mal digerisce il fascino altero dell’americano.

L’accesso di Devlin viene favorito da un’unica chiave della cantina in possesso di Alessio che abilmente Elena gli sottrae.

Durante lo svolgimento della festa Devlin riesce ad evitare il controllo di Alessio e dei suoi amici scendendo in cantina, dove scopre in alcune false bottiglie di vino dell’uranio.

Nel frattempo stanno finendo le bevande, champagne, vino e liquori vari, ed Elena è preoccupata temendo che Alessio, a cui ha sottratto la chiave, scenda in cantina dove c’è Devlin.

Elena va giù da Devlin per indurlo a far presto, ma di lì a qualche secondo si trovano davanti il sospettoso Alessio sceso per l’approvvigionamento.

I due simulano un approccio amoroso per depistare Alessio, con Elena che finge di aver perso il controllo di se su istigazione di Devlin.

Alessio comunque non si capacita di aver perso la chiave della cantina, che poi ritrova misteriosamente attaccata al mazzo delle sue chiavi personali l’indomani mattina appena sveglio.

Non ci vuole molto a capire che Elena è l’anello debole della catena, col fondato sospetto che Devlin sia stato invitato non a caso.

Scatta l’allarme tra gli amici di Alessio con la madre dello stesso, madame Sebastian, che organizza un piano per eliminare Elena che non ha mai sopportato.

E’ un duro colpo per Alessio, ancora profondamente innamorato, il poter pensare che Elena abbia finto un certo comportamento e per di più scoperto qualcosa.

Alessio si sente in pericolo nei confronti degli amici dell’organizzazione filonazista che non ammettono errori nel perseguire i loro scopi.

La tirannica madame Sebastian mette un potente veleno mischiato nei caffè serviti, nei giorni a seguire, ad Elena provocando in essa forti e frequenti emicranie.

E’ una sostanza che agisce nel tempo provocando spossatezza e malori sempre più frequenti in Elena, che riesce faticosamente a recarsi agli appuntamenti con Devlin.

Questo stato di cose, alla lunga, dirada gli incontri con Devlin per l’aggiornamento della situazione e quando Elena non si presenta più anche al compassato Devlin scattano forti preoccupazioni.

Il finale, degno di una pellicola di Hitchcock, ci riserva una sorpresa…

Curiosità.  

Hitchcock dirige un film che, al di là della suspense, è una vera e propria storia d’amore, tormentata, diversa rispetto ad altre sue pellicole.

L’ambiguità nei ruoli dei due protagonisti, l’angoscia percepita dallo spettatore nel seguire la storia, l’importanza che il regista dà agli oggetti, sono tratti distintivi dell’opera.

Lo stile narrativo di Hitchcock si rivela proprio intorno agli oggetti con i primi piani della chiave della cantina di Alessio, della tazza del caffè avvelenato di Elena.

Sale la tensione nel sapere a priori dell’importanza di quel particolare, come furono, per esempio, le spirali vertiginose in Vertigo negli incubi laceranti del protagonista.

La storia d’amore è minata dal comune senso del dovere, che Elena compie per riscattare la figura del padre e Devlin assolve come freddo agente segreto.

Francois Truffaut, fervente estimatore di Hitchcock, ritiene Notorius.L’amante perduta “la quintessenza del maestro del brivido”.

A fronte di un costo di circa due milioni di dollari il film ne incassa una decina; niente male per l’epoca…

Protagonisti.

Sugli scudi una carrellata di grandi interpreti a partire da Ingrid Bergman, Elena, Cary Grant, Devlin, Claude Rains, Alessio.

La Bergman trasuda classe in ogni atteggiamento scenico, dimostrando di non avere problemi a svolgere ruoli in antitesi tra loro.

Una delle favorite del regista britannico al pari di Grace Kelly.

Anche Cary Grant sconta un’intesa cinematografica proverbiale con Hitchcock, con cui arriva ad un totale di quattro collaborazioni nel successivo decennio.

Il ruolo è apparentemente freddo, distaccato, giusto per gli allora 42 anni d’età e che poi varierà, in una chiave più ironica e disincantata, in Caccia al ladro e Intrigo Internazionale.

Alessio è Claude Rains, specializzato in parti ciniche, spietate, in questo film venate da un tenero innamoramento verso Elena seppur condizionato dalla dispotica madame Sebastian.

E qui celebriamo la scoperta di Hitchcock, Leopoldine Konstantin, grande attrice teatrale austriaca, al debutto in una produzione statunitense.

La Konstantin è perfetta nella figura della madre ingombrante, tirannica, il cui sesto senso però le fa intuire il pericolo dell’innamoramento di Alessio verso Elena.

Notorious-L’amante perduta, una storia d’amore camuffata da film di s

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