Spettacolo

‘Le regole per vivere’ all’Ambra Jovinelli

Roma, 6 maggio 2019 – In scena un interessante spettacolo scritto da Sam Holcroft, con la traduzione di Fausto Paravidino e la regia di Antonio Zavatteri, con Elisa Di Eusanio, Alessia Giuliani, Alberto Giusta, Davide Lorino, Orietta Notari, Aldo Ottobrino, e Iulia Bonagura.
La stagione del Teatro Ambra Jovinelli si chiude dall’8 al 19 maggio con uno spettacolo molto speciale poiché si tratta della prima produzione dell’Ambra Jovinelli nata dall’incontro con una compagnia di attori di eccezionale talento che nella passata stagione ha letteralmente conquistato il pubblico nella interpretazione di Le prénom. Elisa Di Eusanio, Alessia Giuliani, Alberto Giusta, Davide Lorino, Orietta Notari, Aldo Ottobrino e Iulia Bonagura diretti da Antonio Zavatteri portano in scena ‘Le Regole per Vivere‘, della drammaturga Sam Holcroft: una delle commedie più clamorosamente comiche andate in scena al National Theatre di Londra negli ultimi anni, nella traduzione Fausto Paravidino.
Attraverso un originale gioco teatrale che mette gli spettatori in una condizione partecipanti attivi lo spettacolo racconta il pranzo di Natale di una famiglia particolarmente scalcagnata. “Le Regole per Vivere” mette in scena un pranzo di Natale di una famiglia particolarmente logorata: genitori anziani ormai incrostati di manie e di abitudini, figli non più giovanissimi gonfi di rancore nei confronti di papà e mamma, incastrati in relazioni di coppia a dir poco complicate e frustrati da vite professionali che non hanno avuto il fulgore previsto in gioventù. Tutti quanti fortemente caratterizzati da modalità di comportamento che fanno di loro delle ‘maschere’ profondamente umane e in cui è molto facile riconoscersi.
L’autrice/scienziata Sam Holcroft, riesce a costruire una impressionante e originale macchina teatrale: mette gli spettatori in una condizione di gioco attivo comunicandoci, con scritte e cartelli, determinate caratteristiche dei personaggi legate a tic e nevrosi che li determinano. Una sorta di dissezione dei comportamenti e delle relazioni, che produce un’architettura comica di incredibile efficacia. Una festa consueta che pian piano diventa una disastrosa giornata particolare.

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