La scomparsa di Gina Lollobrigida.

La "Lollo" icona degli anno d'oro del cinema italiano.

Roma, 16 gennaio 2023 – Non c’è verso che s’arresti l’ondata nefasta delle scomparse celebri che da dicembre a tutt’oggi sta scandendo, sia nello sport che nel sociale, il nostro quotidiano.

Oggi è venuta a mancare Gina Lollobrigida, 95 anni compiuti nello scorso luglio, protagonista del mondo cinematografico nell’età d’oro degli anni cinquanta e sessanta.

Gina Lollobrigida, la Lollo nella confidenza artistica, esplode letteralmente negli anni cinquanta con l’appellativo, creatogli da Vittorio De Sica, di maggiorata fisica.

Proprio con De Sica consegue nel 1953 e nel 1954 i maggiori successi commerciali con, rispettivamente, Pane, amore e fantasia e Pane, amore e gelosia.

Il ruolo della Bersagliera, in contrapposizione al maresciallo Carotenuto, è una pietra miliare del nostro cinema ma la Lollo è presente anche in produzioni internazionali.

Ricordo, su più di sessanta pellicole girate, film come Trapezio del 1956 con al fianco Burt Lancaster e Tony Curtis, Notre-Dame de Paris sempre del 1956 con Anthony Quinn o, in età più matura, Buonasera signora Campbell del 1968 insieme a Shelley Winters e Telly Savalas.

Oltre i quarant’anni dirada l’attività cinematografica, con l’eccezione nel 1972 della partecipazione televisiva in Le avventure di Pinocchio diretta da Comencini.

Il ruolo della Fata Turchina si adatta magnificamente ai suoi 45 anni ben portati ed in un certo senso la rilancia nel mondo della celluloide.

Già da qualche anno però si orienta nella sua seconda attività di fotoreporter ed anche la passione per la scultura gli consente di ottenere buone soddisfazioni.

Tornando agli anni d’oro del cinema inevitabile il confronto, il gossip, le paparazzate, con altre dive del cinema.

Su tutte la rivalità con Sophia Loren, più giovane di sette anni, per via del loro crescente successo, anche internazionale, condito da un’avvenenza fisica da sogno.

Ho avuto modo di conoscerla da piccolino, forse avevo 7-8 anni, al Canova, famoso caffè di Piazza del Popolo, dove mio padre lavorava come barman.

Molto affabile e sorridente mi sembrava la Venere di Botticelli, anche se mi erano sconosciute, vista l’età, considerazioni ed apprezzamenti relativi allo stato fisico…

Ricordiamola con affetto rivedendo delle produzioni che oggi possono apparire datate, ma che hanno significato molto dal punto di vista del costume della nostra Italia.

 

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