Spettacolo

Il padrino-parte II.

Compie mezzo secolo il sequel della saga dei Corleone.

Roma, 20 giugno 2025.

 

Non sempre i sequel, in ambito cinematografico, ribadiscono o addirittura superano le opere prime.

Tra le poche eccezioni c’è Il padrino-parte II in uscita cinquant’anni fa in Italia, diretto da Francis Ford Coppola.

La saga della famiglia Corleone continua con la rievocazione in parallelo della storia giovanile del patriarca don Vito e della storia del figlio Michael.

Vito Andolini arriva a New York dalla Sicilia nel 1901 e viene registrato erroneamente, da un funzionario dell’immigrazione, con il cognome Corleone che è il suo paese d’origine.

Michael, parecchi anni dopo, è fortemente impegnato ad aumentare il potere della Famiglia contro le ribellioni delle altre organizzazioni rivali e contro le inchieste senatoriali che intendono smascherare le varie attività illecite.

Coppola, come già ne Il padrino, film del 1972, si basa su un romanzo bestseller di Mario Puzo, con cui collabora nella sceneggiatura, descrivendo un’organizzazione mafiosa dall’interno e non dal punto di vista di un estraneo.

I Corleone sono ritratti come una normale famiglia, con le sue tribolazioni, in cui le principali motivazioni dei personaggi sono l’onore, il dovere, la lealtà verso la stessa famiglia, piuttosto che l’intento criminale.

Michael, già sul finire del primo episodio, successivamente alla morte del padre Vito, assume il controllo della Famiglia perdendo presto sia la moralità che le aspirazioni rispettabili degli stessi congiunti.

La saga presenta i connotati ed i toni cupi della tragedia greca, con il tradimento del fratello Fredo.

A differenza del padre, Michael non ha più legami con la Sicilia, né con il codice d’onore, per quanto distorto e violento, diventando alla fine della fiera più brutale del vecchio patriarca.

L’America di Michael non è più la terra promessa, ma il terreno dove il denaro ed il potere s’intrecciano con la corruzione ed il tradimento.

La parte finale della pellicola esprime proprio il senso di smarrimento di Michael, una sorta di autodistruzione di cui vedremo i risultati, sedici anni dopo, ne Il padrino-parte III.  

Francis Ford Coppola, di chiare origini italiane, consolida a 35 anni la fama già acquisita con il primo episodio, coniugando creatività e applicazione artigiana nel narrare la sua opera.

Nel prosieguo della sua carriera Coppola firma pellicole come La conversazione del 1974, Apocalypse Now del 1979, Dracula di Bram Stocker del 1992, senza però raggiungere le vette della saga dei Corleone.

Il padrino-parte II viene premiato con 6 Oscar, il doppio rispetto alla prima rappresentazione, con miglior film e miglior regia per Coppola, miglior attore non protagonista, miglior sceneggiatura non originale, Coppola e Puzo, miglior scenografia e miglior colonna sonora, Nino Rota e Carmine Coppola.

Dirà Coppola in seguito:< la saga del Padrino ha cambiato la mia vita, nel bene e nel male. Mi ha sicuramente garantito una carriera cinematografica per la vecchiaia>.

Protagonista assoluto Al Pacino, nel ruolo di Michael, completamente a suo agio nella trasformazione da giovane laureato, avulso dall’ambiente criminale della Famiglia, che cambia atteggiamento già nel primo episodio fino a diventare cinico e spietato nel secondo tratto.

Non da meno Robert De Niro, nella parte di Vito giovane, che per perfezionare la sua interpretazione si trasferisce per sei mesi in Sicilia per acquisire meglio il dialetto isolano.

Curioso come l’Oscar di De Niro faccia il paio con l’Oscar di Marlon Brando per l’interpretazione dello stesso personaggio, Brando come Vito anziano e De Niro come giovane Vito.

Celebre la battuta che a più riprese sentiamo da Vito Corleone, sia da giovane che da anziano, e da Michael Corleone: <Gli farò un’offerta che non potrà rifiutare>.

Altri grandi e bravi co-protagonisti Diane Keaton, moglie di Michael, Robert Duvall, il consigliori della Famiglia, John Cazale, Fredo, Talia Shire, la sorella Connie, Lee Strsberg, Hyman Roth antagonista di Michael, maestro di recitazione di Pacino all’Actor’s Studio, Gastone Moschin, don Fenucci.

Il film da un budget di 13 milioni di $ incassa più di 57 milioni di $, che vengono via, via, superati dai diritti internazionali.

L’enfasi della Famiglia è sintetizzato, nella giustificazione di taluni atteggiamenti, da una frase sibillina:< Sono affari, non questioni personali>.

 

FOTO: Il padrino-parte II  cinema in sala.

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