Il coraggio di fare teatro

Teatro Quirino  – Stagione 2014-2015

Eppure ci deve essere una chiave che permetta di accedere alle certezze della cultura in questa Italietta miserella miserella, gestita con spirito provinciale, sempre pronta a lasciarsi coinvolgere in piccoli/grandi scandali, animata anche da politici dallo spirito affaristico meschino, che sanno volare solo nel basso cielo degli arraffamenti privati, nutrendosi quasi con orgoglio della propria inesperienza e a volte ignoranza, che vivono la gestione della cosa pubblica non come un atto di  servizio verso la comunità che con il voto offre loro la delega a rappresentarla ma come possibilità di accumulare ricchezze e potere. Salvo poi ad essere colti con le mani nel sacco e cercare nel dio degli imbroglioni una impossibile tutela.

Diminuita a vista d’occhio la ricca popolazione degli idealisti che faceva dell’Italia una nazione mondialmente all’avanguardia nel campi della speculazione culturale, nel senso più allargato del termine, offrendo alla storia delle arti, visive, umanistiche, teatro,  letteratura, poesia, filosofia ed altro, uno specifico di bellezza che attingeva il sublime, ecco incombere margini sempre più stretti e serrati. La globalizzazione, accolta da poco saggi economisti, ha esondato dai margini e oggi, per parlare di uno specifico settore, il teatro soffre di una inflazione di attori e operatori del settore provenienti dalle prosciugate rive del cinema o delle fiction televisive, ormai sempre più asfittiche per mancanza di risorse economiche, che per sopravvivere mettono in atto un tentativo di sconfinamento e di invasione che spinge ai margini le grandi compagnie capocomicali o quegli attori che propongono un prodotto teatrale classico, e che hanno consumato l’esistenza sulle  tavole del palcoscenico. Un grande merito dunque, nell’assordante silenzio delle istituzioni in generale e degli Enti territoriali preposti, a quei teatri come il Quirino-Vittorio Gassmann, che firmano un calendario di tutto rispetto.

Qui, in una atmosfera positiva che privilegia le attese di un  pubblico sempre numeroso ed affezionato, condotta felicemente in porto la mission assunta anni fa di trasformare lo spazio teatro, facendolo diventare anche luogo di incontro e di chiacchiere fra amici, caffetteria e sala lettura con ricca biblioteca, ci si appresta a presentare un cartellone firmato nella sua qualità di direttore artistico da Geppy Gleijeses, da quest’anno sostenuto economicamente da una cordata di imprenditori siciliani, fra i quali spicca l’attore Rosario Coppolino.

La stagione è ricca di dodici eventi, a cominciare da una produzione di Vagabundus con l’Orchestra di Pizza Vittorio, pronta a contaminare (7/12 ottobre) “Il Flauto Magico” di Mozart, operazione già avvenuta  con altre opere ed altri autori, che ad es. si potrà vedere negli spazi all’aperto di Caracalla per la stagione estiva del Teatro dell’Opera con una  “Carmen” di Bizet.

Apertura della prosa con un prestigioso “Il Mercante di Venezia” di William Shakespeare, in un nuovo allestimento del Teatro Ghione con Giorgio Albertazzi nel ruolo del malvagio, crudele Shylock. E’ un omaggio al Bardo nel 450° anno dalla nascita. Shakespeare ispira una libera versione dell’Otello a Luigi Lo Cascio, anche regista, oltre che attore nel ruolo eponimo, che andrà in scena dal 17 al 29 marzo 2015.

Ben presente il teatro di Pirandello con “La vita che ti diedi”, dramma dell’amore materno allucinatorio e deformato, ma anche unico baluardo all’accettazione silenziosa e rassegnata della morte (9/21 dicembre) con Patrizia Milani e Carlo Simoni. Il secondo Pirandello in programma è il farsesco “L’uomo, la bestia e la virtù”, una delle più saporite commedie dell’agrigentino, un intrigo di corna e virtù che scompensa il vivere perbenistico e borghese dei personaggi. Sarà portato in scena, dal 24 febbraio al 15 marzo, da Geppy Gleijeses, anche regista, Marianella Bargilli e Lello Arena.

Due opere rappresentano  Eduardo; “Uomo e Galantuomo” (11/23 novembre), testo giovanile che ha l’allure di una farsa nel raccontare le contraddizione dell’apparire e dell’essere tra un borghese e un poveraccio, messo in scena da Alessandro D’Alatri, premio “Miglior Spettacolo” al Festival di Borgio Verezzi 2013. La seconda opera è “Il Sindaco del rione Sanità” con Eros Pagni ,dal 20 gennaio al 1° febbraio. Inserita da Eduardo ne “La Cantata dei giorni dispari”, la commedia affronta in modo simbolico il rapporto tra la legge e la giustizia.

Il regista Valerio Binasco firma “Il Visitatore” di Eric-Emmanuel Schmitt con Alessandro Haber nei panni di Freud e Alessio Boni, il misterioso Visitatore che cela l’identità di Dio in persona, il tutto sullo sfondo dei dolorosi eventi del 1938 . Dal 25 novembre e fino al 7 dicembre.

Alessandro D’Alatri firma anche la regia dello scanzonato “Quando la moglie è in vacanza”, commedia di George Axelrod targata Broadway nel 1952, successo mondiale nel 1955 nella versione movie di Billy Wilder con Marilyn Monroe (dal 26 dicembre al 18 gennaio), qui, invece, con Massimo Ghini e Elena Santarelli.

Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta (anche autore del testo e regista) proporranno dal 10 al 22 febbraio “Mi piaci perché sei così”, mentre un  quadrifoglio di ottimi attori Ivana Monti, Caterina Murino, Giorgio Lupano e Rosario Coppolino daranno vita all’inquietante racconto di Arthur Schnitzler “Doppio Sogno” , ultimo capolavoro cinematografico di Stanley Kubrick con il titolo “Eyes Wide Shut” dal 7 al 19 aprile.

Lo spettacolo di chiusura consiste nell’elegante commedia di Molière  ”La scuola delle Mogli” dal 5 al 17 maggio.

 

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