Spettacolo

Accademia Nazionale di Santa Cecilia –Il duo Igudesman & Joo in Big Nightmare Music

igudesman1Le follie musicali animano la notte di Roma

Roma, 12 luglio – Prima di tutto c’è il gioco, e loro due, Igudesman e Joo, hanno in mano le regole, poi c’è la grande voglia di divertirsi coinvolgendo il pubblico e ancora, ove non bastasse, c’è il desiderio di destrutturare la forma “spettacolo” e riplasmarla in un ordine nuovo, che molto lascia all’improvvisazione e ai diversi umori provenienti dalla platea e molto al tessuto umano delle orchestre sinfoniche con le quali si confrontano, delle quale palesano caratteristiche segrete, così non è raro vedere distinti violoncellisti danzare forsennatamente abbracciati al loro strumento , o violiniste che, lasciato l’archetto, si producono in spaccate, o cantano o fanno i giocolieri.

E tutto ciò partendo da una formazione artistica raffinata nella bottega d’arte della “Yehudi Menuhin School”, a cominciare dai loro dodici anni d’età, perché quando i due adolescenti si incontrano, studenti dalla musicalità eccezionale, l’uno Aleksey Igudesman, votato al violino, ma anche compositore e direttore d’orchestra, e ora sui palcoscenici di tutto il mondo anche performer raffinato e divertente, uomo-spettacolo, attore, comico, giocoliere, ballerino, e l’altro, Richard Hyung-ki Joo, anglo-coreano dalla vis comica e dalla particolare capacità empatica, che fa trillare il suo pianoforte, dal quale estrapola suoni inediti, partendo da una seriosissima base accademica, quando si incontrano i due sembrano predestinati a percorrere un cammino internazionale in un mondo avido di novità e disposto a lasciarsi colonizzare da idee nuove.

Così si possono spiegare i 35 milioni di visualizzazioni su Youtube, l’immenso palcoscenico mediatico dei due musicisti che dal 2004, seguendo le orme di artisti impegnati in un repertorio similare, come Victor Borge e Dudley Moore, si producono in uno spettacolo dal titolo “A little nightmare music”, lasciando un varco per chi voglia approfondire il segreto del loro enorme successo che è certamente dovuto alla capacità di frantumare limiti e barriere, di contaminare e di unire insieme in un linguaggio creativo la musica classica più nota e brani provenienti da vari contesti. I loro “incubi musicali”, frutto di una controllata “follia” spaziano e allacciano in un unicum le vigorose danze irlandesi, le più note, quelle dei “Riverdance”, con siparietti comici dove Igudesman diventa un divertente samurai, mentre una violinista dell’orchestra canta una suggestiva canzone dell’antico Impero del Sole, quando già urgono le note che raccontano il mondo dei Simpson, i personaggi cartoon gialli ed improbabili, e c’è anche il musical, il più celebre “West Side Story” e i Beatles di “Ticket to ride”, diventata all’uopo un’operetta e c’è il grande Beethoven, e un valzer di Strauss, “Il bel Danubio Blu” e c’è un “Notturno” di Chopin. Ma su tutti impera Mozart e la sua “Marcia Turca”, il tormentone che apre lo spettacolo con il Duo già dalle unghie affilate a strappare con vigorose battute la malinconia e diffondere un’atmosfera di festa. A allora Mozart si mette a giocare in pari con la sigla che racconta James Bond, lo 007 più famoso delle spy story. E mentre chiedono alla platea di schierarsi per l’uno o per l’altro, loro con agilità e tecnica ineguagliabile hanno già raggiunto l’attenzione di tutti, grandi e piccoli, perché loro due no, non discriminano per fasce di età, pretendono di coinvolgere tutti, o almeno tutti quelli per i quali è pensato il loro seminario “8 to 88 – Educazione musicale per bambini di tutte le età” che va in giro nelle Università e nelle scuole del mondo perché loro cercano proseliti, specie ora che il cartellone si è arricchito del nuovo spettacolo “Big Nightmare Music”, ora che è possibile vedere il loro “documentario-show” dal titolo “Tutto quello che avete sempre voluto sapere sulla musica classica”, ora che li si può incontrare in diversi film. Ora che, dal Capodanno 2011 hanno portato la carica delle loro esilaranti gag alla Konzerthaus di Vienna, quando con 100 violinisti provenienti da dovunque hanno stabilito il record del mondo del maggior numero di “violinisti danzanti”, regalando l’insolita performance alla causa dei bambini tutelati dall’Unicef.

Ora che si sono guadagnati l’appellativo di “Best in Classical Music” dal Los Angeles Times e sono stati indicati come “la ragione migliore per ridere in tempi di crisi”. Fra i loro meriti anche quello di avere suscitato l’ammirazione di molti personaggi del mondo dello spettacolo che gareggiano per partecipare ai loro show , e parliamo di artisti come John Malkovich o Yoko Ono, la vedova di John Lennon, che ha fatto la madrina alla première di New York, come musicisti celebri come Bronfman, Gidon Kremer, la Mullova, come Mischa Maisky che fanno irruzione nei loro spettacoli musicali.

Nel programma presentato con l’Orchestra Sinfonica di Santa Cecilia, il Duo ha spaziato fra brani classici di Mozart, Rachmaninov, Strauss, Fritz Kreisler riarrangiati da Igudesman e Joo e si è concluso fra standing ovation con un medley di colonne sonore di Ennio Morricone, fra le più celebri, come Mission,  Nuovo Cinema Paradiso, Per un pugno di Dollari.

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