I giardini di marzo.

Lucio Battisti nel mito con due grandi produzioni.

Roma, 24 aprile 2022.

 

Compleanno tondo anche per un GRANDE della musica leggera italiana, visti i 50 anni dall’uscita di due album, nel 1972, di Lucio Battisti.

La ricorrenza odierna si riferisce al 33 giri <Umanamente uomo: il sogno> e la ricordiamo insieme a <Il mio canto libero> del novembre 1972.

Anno particolarmente prolifico il 1972 per Battisti, che peraltro viene ormai da un consolidato successo fatto di eccellenti produzioni.

Dal 1966 brani come <Per una lira>, <Balla Linda>, <Un’avventura>, <Mi ritorni in mente>, <Pensieri e parole>, solo per citarne alcuni, fanno già parte della storia.

Nella raccolta <Umanamente uomo: il sogno> spicca il pezzo <I giardini di marzo> che esce anche in singolo, una volta denominato 45 giri, con sul lato B la canzone <Comunque bella>.

I giardini di marzo hanno un grande successo, con sette primi posti nella Hit Parade da maggio a tutto agosto del 1972.

Un brano tra i più noti non solo della produzione Battisti ma anche di tutta la musica leggera nazionale.

Senza dimenticare Mogol come paroliere, unitamente ad altri notevoli collaboratori come Tony Cicco, Mario Lavezzi e il maestro Reverberi.

Il mio canto libero fa ancora meglio con undici primi posti nella Hit Parade, da gennaio a maggio del 1973, e il primato nelle vendite dello stesso anno.

Paradossale è proprio il fatto che nel 1972 Battisti interrompe le già poche frequentazioni televisive con la partecipazione alla trasmissione del sabato sera <Teatro 10>.

I duetti con Mina, padrona di casa insieme ad Alberto Lupo, rimangono una pietra miliare della produzione italiana di spettacoli televisivi.

Personaggio strano Battisti che già qualche anno prima, ospite a <Speciale per voi> una trasmissione del 1970 condotta da Renzo Arbore, entra in polemica con una parte del pubblico presente.

Il cantautore è stanco di ricevere, a suo modo di vedere, domande e considerazioni inutili. Rivendica il diritto di fornire o meno emozioni con le proprie canzoni, che piacciano oppure no.

Battisti non si espone pubblicamente, discorso valido anche per esibizioni nei concerti, vuole essere giudicato solo per la musica da lui composta.

Certo il carattere dell’artista è poco incline ad essere considerato un intrattenitore.

Molto deriva da una timidezza di fondo e un po’ da un’estrema cautela su presunte simpatie politiche orientate a destra, in un periodo della storia del nostro Paese dove l’orientamento politico è significativo.

Tornando all’album <Umanamente uomo: il sogno>, al di là del grande riscontro de <I giardini di marzo>, da segnalare due ulteriori successi: <E penso a te> e <Innocenti evasioni>.

Chi scrive è particolarmente legato a quest’ultimo brano, allegro, fresco, nel ricordo di un’infatuazione da discoteca…

Parecchi lo hanno criticato per l’impostazione vocale; il maestro Augusto Martelli lo definisce <dilettante>, altri lo reputano <presuntuoso e pallone gonfiato>.

Sta di fatto che Lucio Battisti appartiene alla crema della musica leggera italiana ed ancora oggi è ascoltato e rivisitato anche dalle giovani generazioni.

 

 

 

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