Getaway.

McQueen-Peckinpah, coppia esplosiva del cinema statunitense.

Roma, 16 dicembre 2022.

 

La ricorrenza.

Mezzo secolo fa, oggi, esce Getaway diretto da quel genio ribelle di Sam Peckinpah e sceneggiato da Walter Hill, che dirige qualche anno più tardi I guerrieri della notte.

La storia.

“Doc” McCoy è un rapinatore di banche, rinchiuso in prigione, incastrato, per convenienza, dai suoi stessi complici in un precedente colpo.

Chiede aiuto a Benyon, un ricco e corrotto uomo d’affari texano, perché sfrutti le sue conoscenze per tirarlo fuori di galera.

Doc sa che Benyon sta organizzando un grosso colpo, una rapina in banca, e si propone per la sua rinomata abilità.

La mediazione nella trattativa è condotta dalla moglie di Doc, Carol, che riesce nell’intento.

Una volta fuori Doc organizza il colpo nei minimi particolari, con Benyon che gli affianca due scagnozzi gli stessi, ironia della sorte, che lo hanno tradito in passato.

La rapina riesce ma nella fuga ci rimette la pelle una guardia giurata e Butler, uno dei due complici di Doc, fa fuori l’altro sodale.

Conclusa la fuga in un posto sicuro, Doc capisce le intenzioni del cinico Butler e lo anticipa sparandogli per primo per poi fuggire insieme a Carol con tutti i soldi in una valigetta.

Per Doc e Carol inizia una lunga e movimentata fuga verso il Messico, braccati da Benyon e da Butler ripresosi, seppur ferito, dallo scontro precedente.

Nelle difficoltà della fuga Doc si rende conto che Carol ha dovuto concedersi a Benyon per farlo uscire di prigione, pur tuttavia i due, superato l’iniziale imbarazzo, trovano il modo di rafforzare la propria unione.

Il finale è pirotecnico, con un’inedita chiusura di scena, inaspettata, considerando le abitudini narrative di Peckinpah.

Curiosità.

Il regista sviluppa il tema della fuga impossibile di un eroe stanco, in un contesto dal forte pessimismo, con molte scene d’azione ed una spiccata predilezione per la violenza.

Peckinpah, il cineasta più ribelle e indipendente di Hollywood, dirige la coppia di fuggiaschi accentuando i loro conflitti durante la fuga.

Evidenzia le loro reciproche diffidenze, nel progressivo tentativo di ritrovarsi come coppia e poter riagguantare la felicità.

Un film dalla spiccata componente psicologica che Peckinpah riesce a terminare senza interferenze nella fase di montaggio, come invece accaduto in alcune produzioni passate.

Protagonisti.

Asciutto e come al solito efficace Steve McQueen, nella parte di un Doc che parla poco ma fa molti fatti.

Ali MacGraw è Carol, in linea rispetto alla presenza scenica di McQueen, completamente diversa rispetto al personaggio di due anni prima nel grande successo di Love Story.

Ben Johnson, vecchio caratterista in quasi tutti i western con John Wayne diretti da Ford, è Benyon.

Al Lettieri, ricordate Sollozzo nel primo Padrino?, è il violento Butler.

La pellicola ha avuto nel 1994 un remake con Kim Basinger, abbastanza convincente, e Alec Baldwuin che non regge minimamente il confronto col “mito” Mc

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