AFI FEST 2017 presentato da AUDI – Vincitori premiati da Pubblico e Giuria


dalla nostra corrispondente da Los Angeles, Stella S. Sue le foto
Los Angeles, 30 novembre 2017 – Premi del pubblico  assegnati alle categorie World Cinema, New Auteurs and American Independents Sections. Jury Award Winners per Short Film possono partecipare alla selezione degli Oscar® per la loro categoria
“La 31esima edizione dell’ AFI FEST si conclude quest’anno con dei premi che esaltano gli autori del cinema Americano indipendente, autori e film in lingua straniera sostenuti sia dal pubblico votante che dalla giuria.” Così ha concluso Jacqueline Lyanga, direttrice artistica dell’AFI FEST. L’Audience Awards  unisce  tutti gli appassionati di cinema ,costruendo un momento importante per i filmmakers partecipanti al festival di quest’anno.”
Audience Award – World Cinema
THE INSULT (DIR Ziad Doueiri)
Film libanese scelto per la selezione degli Oscars. Una storia di vita moderna nel Middle East. Come una lama del rasoio, presenta i risentimenti nella nazione contro I rifugiati palestinesi e traumatizzati dalle ferite di una guerra civile .
Audience Award – New Auteurs
WHAT WILL PEOPLE SAY (DIR Iram Haq)
Iram Haq attrice, regista e sceneggiatrice al suo secondo film, vince per una storia concentrata in una famiglia pakistana trasferitasi in Norvegia, dove volendo mantenere la propria cultura, si scontra con la mentalità moderna nella quale le scelte di vita creano delle voragini inarginabili. La regia di Haq e l’ interpretazione Jannat Zubair, offrono un film  difficile da dimenticare.
Audience Award – American Independents
BODIED (Dir Joseph Kahn)
“Bodied” è una satira sci-fi  sulle relazioni raziali. Joseph Kahn nel suo stile d’autore, va oltre ogni previsione. In Bodied,  un ragazzo bianco affronta una battaglia in gergo rep, immergendosi in una sottocultura in modo spettacolare. Il film è prodotto da Eminem.
Grand Jury Award per Live Action Short
GAZE (Dir Farnoosh Samadi)
Dichiarazione della giuria: “Nessuna buona azione rimane impunita” è la frase che rimane con lo spettatore mentre guardi il film che ha conquistato il massimo onore quest’anno. Il cineasta ti attira e poi, come ogni classico thriller, ti aggancia fino all’ultimo rantolo: il ronzio di una moto che sostituisce le note iconiche di John Williams in JAWS. Sotto, il film è un sottile esame di classe e genere nella società iraniana.
Grand Jury Award for Animated Short
THE BURDEN (Dir Niki Lindroth von Bahr)
Dichiarazione della giuria:  Un film i cui abitanti incagliati e insignificanti, trasmettono il peso del mondo attraverso canti e balli e rivelano l’angoscia che proviamo per la vita.
Special Jury Mention
SILICA (Dir Pia Borg)
Jury Statement: Noi abbiamo voluto gratificare il lavoro bellissimo fatto da Borg e girato in 35mm , mettendo a fuoco un insieme di fotografie di paesaggi fatte al microscopio e con elementi in CG nell’esplorazione del sud del territorio australiano
Oltre agli artisti e filmmaker precedentemente nominati nel programma e premiati alla carriera.
Hanno partecipato al festival:
Judd Apatow, Jonathan Banks, Ike Barinholtz, Warren Beatty, Jamie Bell, Annette Bening, Ronee Blakley, Mary J. Blige, Alison Brie, Adrien Brody, Jim Carrey, Timothée Chalamet, Jessica Chastain, Scott Cooper, Elvis Costello, Tommy Davidson, Manny Davis, Francesca Eastwood, Peter Fonda, Ben Foster, Dave Franco, James Franco, Andy Garcia, Craig Gillespie, Dan Gilroy, Melanie Griffith, Luca Guadagnino, Taylor Hackford, Garrett Hedlund, Bryce Dallas Howard, Josh Hutcherson, Kris Jenner, Spike Jonze, JR, Q’orianka Kilcher, Buzz Kohan, Thomas Lennon, Courtney Love, Jason Mantzoukas, Kate Mara, Helen Mirren, Jason Mitchell, Matthew Modine, Rob Morgan, Rachel Morrison (AFI Class of 2006), Jared Moshé, Carey Mulligan, Marcus Mumford, Bob Odenkirk, Edward James Olmos, Haley Joel Osment, Ron Perlman, Sam Pollard, Bill Pullman, Dee Rees, Seth Rogen, Zoe Saldana, Paul Scheer, George Schlatter, Martin Sheen, Chris Smith, Sebastian Stan, Wes Studi, Michael Stuhlbarg, Donald Sutherland, Tamar-kali, Lily Tomlin, Leon Vitali, Jacki Weaver, Casey Wilson and Tommy Wiseau.
Molti sarebbero i nomi di filmmakers ed attori scelti per partecipare a questo festival atto a sottolinearne le capacità e promuovere il loro amore per il cinema.  
Senza togliere nulla agli altri parliamo di alcuni .
Diane Kruger premiata al festival di Cannes come migliore attrice per la sua interpretazione nel film “In The Fade” è arrivata ad Hollywood all’AFI Fest . Il film “In The Fade “ ha partecipato all’AFI Fest per la categoria World Cinema, e nel  ruolo offertole dal regista del film, Fatih Akin, ha potuto dimostrare le sue capacità artistiche di protagonista di grande forza interpretativa.
Santiago Paladines è un giovane regista e autore ecuadoregno. Diplomato all’American Film Istitute, ha già dimostrato le sue qualità artistiche Ci ha detto d’aver girato il suo film che ha concorso al festival per la categoria Shorts, in sei giorni raccontando la storia di un giovane ragazzino ingaggiato da una banda di traffico umano. Incontra una giovane di 14  proveniente dal suo stesso paese e destinata ad essere merce da sesso.
Juliana Rojas e Marco Dutra , intervistati, hanno spiegato la sintonia del lavoro fatto insieme. Amici fin dall università,  sono alla seconda esperienza come registi. Il  film che hanno girato in Brasile e una co-produzione brasiliana e francese. Trovare i finanziamenti ha richiesto parecchie difficoltà  specialmente considerando come il film “Good Maners”  presentato all’AFI Fest per la categoria, Midnight, abbia richiesto molto lavoro dovuto ai cambi di background, alcuni preparati a mano e usando il geen -screen.  Sul set , bambini attori  hanno richiesto maggiori attenzioni nonostante si siano divertiti recitando in una  storia di fantasia con musiche vivaci e danze.
Justin Benson and Aaron Moorhead  sono I registi di “The Endless” presentato per la categoria  American Independent, un horror sci-fi . Scritto da Benson,  è la storia di due fratelli  i quali ricevono un messaggio registrato da un cult da dove erano fuggiti da ragazzini e decidono di seguirne le indicazioni e incontrare il mistero. I registi hanno inoltre collaborando nella produzione e i visual effects. Ci hanno presentato il produttore che ha mostrato le tasche dei pantaloni svuotate… Come si dice, ogni scelta ha un rischio, ma ne valeva la pena.
Mr.Roosevelt per la categoria American Independent è un film diretto, scritto e interpretato da Noel Well, attrice comica. Intervistata ha spiegato come effettivamente  sia stato il suo gatto a stimolarle l’idea del film. Infatti, la storia è un crescendo di situazioni avvenute per la morte del gatto Roosevelt lasciato da Emily (Well) al boyfriend  (Nick Thune) in Austin (Tx) lasciato per seguire le opportunità di lavoro in Los Angeles. “Sono passati degli anni” – ha spiegato l’attrice, “ scrivere la sceneggiatura , lavorare, mettere insieme il cast, la parte finanziaria, i sopraluoghi ecc. Poi tutto è andato benissimo, con ottimi attori sono riuscita a dirigere il film  in 20 giorni, interpretarlo e presentarlo. Ho molta esperienza con il digitale che può sembrare più facile da usare, ho presentato la mia tesi di laurea proprio sul film vs. digital e come la pellicola potrà sopravvivere alla evoluzione del digitale. Perciò mi sono  decisa a girare il mio primo film in 16mm, anche se mi è costato di più.
È sempre difficile per una donna entrare nel mondo del cinema come regista ?
“ Per una donna è sempre difficile entrare in qualsiasi altro campo di lavoro, ancora dobbiamo superare problemi”.
“The Ballad of lefty Brown” scritta e diretta dal giovane Americano, Jared Moshè, per la categoria American Independent . Moshè è alla sua seconda regia in una storia che offre l’opportunità di vedere sullo schermo la bellezza degli spazi aperti del Montana. Il film è interpretato da Bill Pullman al quale si deve una performance inimitabile, Peter Fonda, Katy Baker, Tommy Flanagan, Jim Caviezel e Diego Josef un giovane attore molto promettente.
Il regista ci ha detto come la scelta di girare il film in Montana , nonostante le innumerevoli possibilità date dal poter lavorare in spazi ancora simili a quelli della vecchia America, le condizioni del tempo imprevedibili abbiano creato molte difficoltà, specialmente dovendo girare all’aperto, con cavalli e attori. Peter Fonda ci ha detto di aver cavalcato senza problemi ma constatando la differenza dai cavalli di Hollywood, quello cavalcato da me non era così pronto a farsi comandare, forse aveva capito di sentirsi controllato da una mano non così esperta. Abbiamo chiesto alla moglie di Fonda se è per lei difficile vivere accanto ad una leggenda come il marito. Risposta
“No, assolutamente, devo dire che Peter è una persona dolcissima, tranquillo, generoso e sempre con un gran senso dell’umorismo”
Bill Pullman ci ha detto che il suo personaggio richiedeva anche il saper cavalcare e lui se l’è cavata benissimo ed era molto tempo che desiderava interpretare un ruolo come quello propostogli dal regista. Una scoperta è il giovane diciassettenne, Diego Josef, alla sua terza esperienza cinematografica importante in un personaggio non semplice da interpretare e specialmente trovandosi affiancato ad un attore di classe come Pullman. Questo è il mio promo film western, in una storia avvincente e recitare con Pullman è stata un’ottima occasione per imparare. Sono sette anni che lavoro nel cinema, ho frequentato corsi di recitazione e ma avere l’opportunità di essere su un set per lungo tempo e ben diretti, è la migliore scuola. Ho dovuto anche cavalcare ed è stata un ulteriore pratica, specialmente con i cavalli del Montana. Mi sono divertito. Sto lavorando in una serie televisiva prodotta da Amazon. Non ci sono dubbi che Diego Josef cavalcherà molto negli spazi di Hollywood.
A Jacqueline Lyanga direttrice del artistica del Festival incontrata sul Black Carpet organizzato per Italian Style Festival alla domanda “  Con quale criterio di scelta è riuscita a far crescere AFI FEST in popolarità?
“ Ci vuole molta attenzione sia nel seguire il percorso dei film presentati nei vari festival internazionali, incluso il Locarno Festival, puntando su film indipendenti che oggi offrono al mercato cinematografico ottime storie, e specialmente osservando il lavoro dei nuovi filmmakers. Quest’anno abbiamo inoltre presentato film italiani collaborando con Cinema Italian Style.”
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