C’era una volta Sergio Leone…

Ricordo del grande regista romano a trent'anni dalla scomparsa.

Roma, 30 aprile 2019

Un infarto bastardo, vile, come solo gli attacchi di cuore sanno essere ci ha tolto trent’anni fa dalla faccia della terra Sergio Leone, unanimemente considerato uno dei più grandi cineasti della cinematografia italiana e non solo.
Simbolo del rinnovamento del cinema western che stava mostrando la corda all’inizio degli anni ’60, Leone mise in scena la “Trilogia del dollaro” con Per un pugno di dollari (1964), Per qualche dollaro in più (1965) e Il buono, il brutto, il cattivo (1966), ossia gli spaghetti western con cui gli americani inquadrarono le pellicole del regista romano.
Come abbiamo già ricordato più volte, su Attualita.it, nei racconti di alcune proiezioni di Leone il tratto distintivo è sempre rappresentato da storie di amicizia ed oltre alla trilogia del dollaro sempre più evidenziato nella “Trilogia del tempo” con C’era una volta il West” (1968), Giù la testa (1971) e C’era una volta in America (1984).
Vero e proprio cultore del cinema americano, Leone si è forgiato su autentici mostri come Howard Hawks, Anthony Mann,e John Ford che gli spedì una sua foto con dedica storpiandone il cognome”To Sergio Leoni with admiration”, ma non solo, ammirava anche Spielberg, Cimino, Houston e Scorsese.
Leone ha avuto sempre una particolare attenzione ai personaggi, intesi come maschere, con proverbiali inquadrature agli stessi, con l’accompagno dei ricordi del passato che a varie riprese costruivano l’evolversi della trama, senza tralasciare le fantastiche musiche di Ennio Morricone trai più fedeli amici e collaboratori insieme a Tonino Delli Colli per la fotografia.
Eroi positivi e negativi con rare presenze femminili, tra le poche la splendida Claudia Cardinale, ma soprattutto con l’orgoglio di aver lanciato nel firmamento attori come Clint Eastwood, che vivacchiava in pellicole a basso costo nelle TV americane, o la riscoperta di Lee Van Cleef precedentemente caduto in disgrazia.
Leone è sempre stato un sognatore, un eterno bambino che combatteva le piccole battaglie quotidiane coi suoi coetanei sulle scalinate di Viale Glorioso a Roma, tra Trastevere e Monteverde vecchio, dispute che poi ha trasferito nella prima parte del suo ultimo capolavoro C’era una volta in America.
Da qualche mese è disponibile in italiano C’era una volta il cinema, un libro edito da Il Saggiatore, a cura di Noel Simsolo critico cinematografico vecchio amico di Leone.
Simsolo, oggi settantasettenne, racconta anni di vera intimità col regista con aneddoti curiosi tra trattorie romane e bistrot parigini legati, come detto, dal culto quasi maniacale dell’amicizia.
Un ricordo ed un omaggio anche da parte televisiva che già da qualche giorno sta riproponendo le sue pellicole, in attesa del prossimo sparo…..

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