Alessandro Di Carlo, che mattatore!

L’ultimo appuntamento della rassegna estiva romana per eccellenza non poteva che essere il botto finale di fuochi di artificio di grande effetto! E il botto finale non poteva che essere il “quadrarolo” Alessandro Di Carlo. Due ore esilaranti da far male la pancia.

 

 

Bellissimo il suo rapporto con il pubblico che è accorso molto numeroso. Teatro pieno in ogni ordine di posti e tanta gente abituata alle sue scoppiettanti battute. Proprio il suo rapporto con il pubblico genera un elemento di grande pathos. E’ evidente che vuole sentire il suo pubblico, ci parla, lo tocca, si muove tra le poltrone, lo osserva con molta attenzione stando particolarmente vigile a recepire ogni minima reazione.

Di Carlo è una persona per bene, un romano doc che con i suoi sketch ci fa rimpiangere quella Roma ormai perduta. Ci rappresenta alcuni aneddoti della sua famiglia comuni soprattutto a noi che percorriamo ormai il mezzo secolo di età. Ci fa riflettere sullo Stato che stiamo vivendo (non a caso scritto con la S in maiuscolo), uno Stato che penalizza sempre di più i deboli, uno Stato (quello precedente) il cui premier gioca a nascondino con la Merkel e riceve il primo ministro inglese con la bandana e un camicione bianco molto simile a quello che indossava Gepi & Gepi negli anni ottanta! Uno Stato (quello attuale) sanguisuga e spietato che ci sta dirottando verso una sicura povertà! Ma tutto questo lui lo dice facendo ridere il pubblico presente ed è per primo lui ad esserne sorpreso infatti; dice “non riuscirò mai a capire come la gente possa ridere sulle disgrazie vissute anche sulla propria pelle”.

Molto gradite le battute relative al campanilismo che coinvolge Roma, Milano e Napoli tre città che ognuna per un motivo sintetizzano modi e comportamenti dell’italiano medio. Particolarmente divertente la battuta, che sarebbe stato poi motivo del suo allontanamento dalla scena televisiva, che coinvolge Milano e il giudizio dei romani sulla sua caratteristica più bella: il treno per Roma! A questo punto il pubblico è esploso nel vero senso della parola piegandosi in due dalle risate!  Quando poi ha ascoltato la caratteristica più brutta di Milano (lo sciopero dei treni!) il boato di risate è stato ancora più forte! Di Carlo ci ha fatto vivere ancora una bella serata estiva, piacevole, divertente, facendoci apprezzare una comicità d’autore, quella di cui parla lo stesso attore durante lo spettacolo, quella comicità che ha fatto grande la “commedia all’italiana” che secondo lui (e non ha torto) dovrebbe essere proposta nella didattica scolastica, quella commedia che ha fatto conoscere al mondo intero il nostro cinema, la commedia di Totò e Aldo Fabrizi due grandi attori che ha fatto bene a ricordare alla memoria degli spettatori che hanno risposto con un fragoroso applauso.

Di Carlo chiuderà la manifestazione “All’ombra del Colosseo” per quanto riguarda il 2012, ottimamente organizzata soprattutto grazie al contributo pregevole dell’Ufficio Stampa. Quella di quest’anno è stata una rassegna di grande qualità e il successo è stato decretato dalla numerosa presenza di pubblico che come mai prima ha partecipato a quello che è ormai da anni un punto di riferimento assoluto dell’estate romana che purtroppo, in una giornata di agosto particolarmente afosa, ha perso il suo ideatore, Renato Nicolini, che ci ha lasciato proprio nel corso della sua stagione preferita. Ciao Renato!

 07.09.12 Antonio Bartalotta

 

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