Spettacolo

Fuga di mezzanotte.

Pellicola mozzafiato diretta da Alan Parker e sceneggiata da Oliver Stone.

Roma, 19 novembre 2023.

 

La ricorrenza.

Sono 45 anni, oggi, dall’uscita in Italia di un thriller memorabile: Fuga di mezzanotte (Midnight Express), diretto da Alan Parker.

La storia.

Lo studente americano Billy Hayes e la sua ragazza Susan si trovano a Istanbul in vacanza e dopo qualche giorno stanno per ripartire alla volta degli Stati Uniti.

Billy ha con se un paio di chili di hashish che cerca di nascondere attaccandoseli al petto, fissati con del nastro adesivo.

In aeroporto, al momento dell’imbarco, Billy mostra un atteggiamento nervoso che insospettisce gli addetti ai controlli che lo inchiodano scoprendogli l’hashish.

Durante il fermo riceve la visita di un diplomatico americano, che lo invita a confessare dove si è approvvigionato dell’hashish.

Billy ed il funzionario si recano al mercato, dove il ragazzo si è rifornito della droga e approfittando della confusione tenta la fuga.

Dura poco il tentativo, perché lo studente viene riacciuffato e tradotto nel duro carcere cittadino.

Inizia per il giovane americano una vera e propria odissea culminata, dopo il processo, ad una condanna a quattro anni e due mesi per possesso di droga.

Nel corso del dibattimento Billy è assistito dall’avvocato turco Yesil, un soggetto abile nella professione ma di dubbia personalità.

Il percorso carcerario di Billy è durissimo con frequenti pestaggi e torture subite ad opera del capo delle guardie, il sadico Hamidou, imbeccato dall’informatore dei secondini il viscido Rifki.

Fa amicizia con Max, Erich e Jimmy e cerca di rigar dritto quando a 53 giorni dalla scarcerazione il pubblico ministero riapre il processo.

L’accusa cambia il capo d’imputazione da possesso a contrabbando di droga e gli commina l’ergastolo, poi “ridotto” in trent’anni di detenzione.

Per Billy è una mazzata tremenda nonostante i tentativi di difesa dell’avvocato Yesil e la comprensione del giudice dell’alta corte di Ankara che gli dichiara: <Ho le mani legate, possa passare presto>.

Vista la situazione Billy muta atteggiamento ed insieme a Max e Jimmy progetta un piano d’evasione verso le catacombe, al di là dei muri delle loro celle.

Di nuovo Rifki, il detenuto-spia, denuncia il fatto e scattano, da parte di Hamidou e dei suoi sottoposti, torture fisiche e mentali nei confronti dei tre sodali.

Max aggredisce il viscido Rifki, ma viene picchiato selvaggiamente dalle guardie e portato via.

Si scatena Billy che si getta sulla spia, in un raptus incontrollabile, che lo porta a strappargli la lingua con un morso uccidendolo di botte.

Viene trasferito, in uno stato di semi-incoscienza, al reparto dei detenuti con malattie mentali, una sorta di girone dantesco dove i prigionieri disturbati vagano in continuazione.

A svegliarlo da questa ignavia ci pensa la fidanzata Susan, in visita presso la struttura carceraria, che lo invita a scuotersi, a reagire.

Susan gli lascia un album di foto con dei soldi nascosti all’interno, supplicandolo di tentare l’evasione.

Billy si rianima e cerca di corrompere Hamidou per farsi portare in infermeria e tentare una via di fuga.

Il finale vive dell’imprevedibilità che Billy riesce a cogliere, con qualche brivido.

Curiosità.

E’ una pellicola forte che racconta la vera storia di Billy Hayes, che seve al regista Alan Parker per evidenziare la disperazione e l’odissea di un uomo abbandonato in un inferno.

Parker, aiutato da una libera sceneggiatura di un giovane Oliver Stone, sottolinea con enfasi la crudeltà dei carcerieri rinforzando l’identificazione emozionale con il protagonista.

Parker, praticamente all’esordio nel firmamento cinematografico, esplode ed avrà modo di consolidare il suo talento con pellicole come “BirdyLe ali della libertà” del 1984, “Angel Heart” del 1987 e “Mississippi Burning” del 1988.

La spregiudicatezza della scrittura di Stone, unitamente all’asciutta fotografia di Michael Seresin, si orienta verso una storia disumana.

Uno dei film più efferati della storia del cinema, concepito con l’intenzione di creare sconcerto ed incredulità nei confronti del pubblico.

La proiezione, uscita circa otto anni dopo l’arresto di Hayes, scatena feroci polemiche e qualche imbarazzo diplomatico tra gli Usa e la Turchia proprio per la libera interpretazione data da Stone e Parker al libro pubblicato dallo stesso Hayes.

Nei cinema turchi viene proiettato per la prima volta addirittura nel 1992, dopo le scuse ufficiali di Stone e dell’autore del libro che aggiunge:< Non è vero che i turchi erano tutti così cattivi, io ne ho incontrati anche di buoni pure in carcere>.

La pellicola incassa circa 35 milioni di $ a fronte di un costo di 2,3 milioni di $ e si aggiudica due Oscar, per la sceneggiatura di Stone e la colonna sonora di Giorgio Moroder realizzata al sintetizzatore.

Protagonisti.

La rivelazione Brad Davis, che Parker impone rispetto al promozionato Richard Gere, è un convincente Billy Hayes.

Personaggio tormentato, tossicodipendente da eroina, Davis contrae l’Aids che lo porta alla prematura scomparsa a soli 42 anni.

Randy Quaid è il focoso Jimmy, un eccellente John Hurt è il rassegnato Max, Irene Miracle è la tenera Susan mentre Paul L. Smith è il truce Hamidou.

Menzione speciale per tre nostri rappresentanti come Gigi Ballista, nel ruolo del giudice della suprema corte di Ankara, Franco Diogene, nella parte del viscido avvocato Yesil e soprattutto Paolo Bonacelli nell’interpretazione dello spione Rifki.

 

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